Gianfranco Solazzo (CISL) sugli investimenti green
La vicenda di Act Blade a Brindisi, ovvero la difficoltà ancora persistente di attivare il processo e di indicare il sito per la produzione di pale eoliche con tecnologia innovativa entro la fine dell’anno, così che la stessa Azienda possa siglare il relativo Contratto di sviluppo con Invitalia scongiurando la perdita del sostegno economico pubblico, continua a simboleggiare l’ennesimo paradosso di questo territorio del Sud, che è alla disperata ricerca di riscatto sociale ed economico ma che continua a non sgrovigliare complicazioni chiaramente risolvibili facendo ricorso alla opportunità istituzionale e politica di fare sintesi.
Il ricorso promosso dall’Azienda scozzese al Dipartimento per la Coesione territoriale della presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministro del Sud, nell’ambito della procedura di mediazione per l’autorizzazione all’avvio del sito produttivo, è l’ennesima dimostrazione di come a fronte delle riserve interposte dal territorio, i ricorrenti appelli della Cisl territoriale alla responsabilità e alla coesione, all’indirizzo del Commissario Zes, dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, della Regione Puglia, del Comune e degli altri enti coinvolti nell’iter autorizzativo, sembrerebbero finora caduti nel vuoto.
Auspichiamo che i tempi brevi, previsti per la mediazione governativa, portino allo sblocco di una situazione francamente inaccettabile e illogica per un territorio che dovrebbe confermarsi sempre più attrattivo verso opportunità di investimenti produttivi e di lavoro aggiuntivo, consentendo particolarmente ai giovani di affrancarsi dalla necessità di fuggire altrove per realizzare le proprie aspettative di vita e di lavoro.
Nel caso specifico di Act Blade, ben oltre le questioni di carattere logistico e dell’intreccio di veti e contro veti al momento ritenuti insuperabili, noi continuiamo a guardare alle attese di lavoratrici e lavoratori di questo territorio, meritevole al pari di altri di coinvolgersi in una transizione ecologica epocale che interesserà ogni settore produttivo, privato e pubblico del nostro Paese.
Brindisi è chiamata, insomma, a caratterizzarsi con la risorsa immateriale dell’accoglienza, a maturare la consapevolezza che le svariate opportunità produttive non accettano tempi lunghi e, soprattutto, a convincersi che le caratteristiche geografiche ed infrastrutturali possedute, in un Paese come l’Italia con uno sviluppo costiero di circa 8mila km. non è improbabile che i capitali di investimento possano dirigersi altrove.
In generale, non va sottaciuto che le risorse del Pnrr sono condizionati alla realizzazione di opere in tempi ben definiti che richiedono velocità di decisioni, di progettazioni e di cantierizzazioni.
La parola d’ordine, ancora una volta, non potrà che essere fare-squadra, operare con unità d’intenti, scongiurare il fallimento economico ed istituzionale dell’intero Sistema-Brindisi, valorizzare l’opportunità di un Patto sociale con cui istituzioni, enti pubblici, amministrazioni comunali, forze sociali si coinvolgano per rendere la città realmente un hub energetico strategico per il Paese.
Non va sottovalutato che Aziende di produzione in energie rinnovabili ci stanno mettendo risorse economiche, come dimostra l’ulteriore opportunità offerta dall’investimento previsto della Falck Renewables e da quelli ulteriori di società simili che hanno dimostrato l’attenzione a produrre sulla costa brindisina.
Act Blade, in tale prospettiva, sia concepita dunque come occasione utile a predisporre un modello strategico e condiviso di rapporto innovativo che, in quanto tale, renda esigibile intanto la scommessa produttiva già avanzata dall’Azienda ma si confermi paradigma contrassegnato dall’unità d’intenti e dalla coesione sociale, aperto ad ogni ulteriore opportunità d’investimento green e non solo, tale da rendere finalmente Brindisi e il suo territorio eccellenza ricettiva e oltremodo competitiva nel panorama europeo e Mediterraneo.