Confessa il duplice omicida di Serranova è il fratello della vittima, forse con il fucile ritrovato nella sua proprietà
A compiere il duplice omicidio del 70enne Antonio Calò e della moglie 64enne Caterina Martucci sarebbe stato il fratello maggiore dell’uomo, l’84enne Cosimo Calò che i carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, al comando del capitano Vito Sacchi, hanno sottoposto a fermo come indiziato di delitto per omicidio volontario, aggravato dal rapporto di parentela con una delle vittime con la premeditazione e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo. Il delitto delle campagne di Serranova è arrivato quindi ad una svolta. L’omicida avrebbe confessato le sue responsabilità ai militari dell’arma che è stato sottoposto a interrogatorio nell’intera giornata di oggi, mercoledì 8 marzo 2023 presso la compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni, che espletate le formalità di rito lo hanno portato in carcere verso le 17.30. Il difensore, l’avvocato Carmela Roma, ha dichiarato ai giornalisti che il movente resta ancorato all’ambito familiare e a questioni ereditarie trascinatesi negli anni. Dubbi sull’arma da fuoco utilizzata che potrebbe essere il fucile ritrovato e sequestrato lunedì scorso durante le perquisizioni in casa del pensionato. La vittima, Tonino è stato ucciso all’ingresso della casa, con una fucilata mentre la moglie ritrovata cadavere in camera da letto è stata raggiunta da due fucilate. Tra le varie ipotesi era stata subito messa in dubbio quella della rapina finita male, gli investigatori si sono concentrati subito nell’ambito familiare. La Procura ha diramato una nota stampa dell’avvenuto arresto da parte dei carabinieri del Nor della compagnia di San Vito dei Normanni arriva dopo una intensa attività investigativa tradizionale e tecnica avviata subito dopo la scoperta dei corpi e mai sospesa. L’indagine si è sviluppata attraverso numerose escussioni di familiari e conoscenti delle vittime, l’acquisizione dei sistemi di videosorveglianza dell’intera zona interessata dagli eventi, intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché la ricostruzione degli spostamenti delle varie persone di interesse investigativo. Cosimo Calò, prosegue la nota, ha reso ampia confessione, dichiarando di aver ucciso il fratello e la cognata per rancori risalenti nel tempo e a ragioni economiche.