Ostuni, manifestazione in difesa della sanità pubblica ed ospedale
Sabato 6 maggio alle 11 il Forum della Società Civile di Ostuni, che riunisce le associazioni della città, presieduto dalla prof. Teresa Lococciolo, ha organizzato una manifestazione in difesa della sanità pubblica e del locale presidio ospedaliero, in uno stato di crisi gravissima.
I tre ospedali rimasti sul territorio provinciale, quello di base di Ostuni, quello di primo livello di Francavilla Fontana e quello di secondo livello di Brindisi, sono tutti in affanno nel rispondere ai bisogni della popolazione. Non ha dunque molto senso chiudere di volta in volta un servizio o un reparto, oppure spostare del personale dall’uno all’altro ospedale, mettendo toppe che lasciano sempre scoperti dei bisogni e producono tensione e frustrazione tra gli operatori sanitari e i cittadini. L’ospedale di Ostuni ha reparti ristrutturati e pronti all’uso ma chiusi (si pensi ad Ortopedia) e la tristemente famosa “ala nuova” è in costruzione ormai da 17 anni.
Per le associazioni di volontariato e del Terzo Settore che hanno a cuore i temi della salute e dell’assistenza sociosanitaria la richiesta più pressante è questa: ATTUARE fino in fondo il PIANO OSPEDALIERO REGIONALE IN VIGORE con i posti letto, i reparti ed i servizi previsti per tutti e tre gli ospedali, e REALIZZARE le nuove STRUTTURE DI COMUNITÀ finanziate dal PNRR. In tutti e tre i centri dove hanno sede gli ospedali si vota per il Sindaco il 14 e 15; il ruolo di SINDACO comporta anche l’assunzione della funzione di massima autorità sanitaria locale, che può e deve costantemente collaborare, anche attraverso la Conferenza dei sindaci, con gli organismi di direzione della Azienda sanitaria locale.
In una fase di grande travaglio per la sanità provinciale e per la vita stessa dei cittadini, non è certo il momento dei campanilismi o, ancora peggio, della “guerra tra poveri”.
La manifestazione partirà alle 11 dal sagrato della Chiesa di San Luigi Gonzaga e vi prenderanno parte i due candidati a Sindaco di Ostuni, oltre a vari Sindaci del territorio ed a tutti i cittadini interessati alla salute ed alla tutela delle fasce più deboli della popolazione.
La salute è di tutti.