Confesercenti, rapporti tra esercenti e clienti in regime del libero mercato
L’estate porta con sé, da prassi, tempo libero e innumerevoli occasioni per viaggiare, osservare, conoscere, scoprire nuove realtà locali, non solo fisicamente ma anche virtualmente. Ed è così che con il proliferare delle visite “turistico-virtuali” prendono forma i tormentoni estivi del tipo movida, movida molesta, caro prezzi, caro spiaggia, caro ombrellone, locali accoglienti altri meno, recensioni (a volte vere e proprie ritorsioni) dispettose, ecc ecc. Quando altamente condivisi, grazie all’uso smodato dei social da parte dei professionisti (a volte anonimi) delle tastiere, questo genere di “recensioni” diventano virali. Quando ciò avviene il rischio che si corre è che prestigiose attività, con anni ed anni di ottimo servizio, vengano gettate alla gogna pubblica, rischiando la perdita di reputazione, di immagine, di clientela e, a volte, in conseguenza la chiusura dell’attività commerciale o di ristorazione. L’altro rischio riguarda il recensore perché passibile di querela da parte dell’esercente che sente lesa la sua immagine e reputazione.
“Cerchiamo di fare un minimo di chiarezza – dichiara il presidente della Confesercenti della provincia di Brindisi, Michele Piccirillo – prescindendo dall’emotività e dalla fattispecie del caso singolo. In regime di libero mercato è sempre il cliente a scegliere e nel nostro territorio le opzioni, in verità e per fortuna, sono davvero innumerevoli e per tutti i gusti, siano che si tratti di ristorazione o di vendita al dettaglio. Ecco perché riversare malamente sui social le proprie “impressioni” può far male sia all’esercente ma anche al cliente, che è passibile di querela e risarcimento dei danni. Come associazione di categoria, oltre a dare i giusti consigli agli esercenti, è questo il principio che ci sforziamo di veicolare nell’utenza, nel senso che prima di scrivere un certo tipo di recensioni sarebbe opportuno “contare fino a 100”. Piccirillo spiega anche il ruolo degli esercenti e commercianti.
“I professionisti – continua Piccirillo – del settore della ristorazione, ad esempio, sono dei veri prestatori di servizi, che meritano rispetto e considerazione. Nel momento in cui i clienti godono del loro tempo libero, gli esercenti lavorano instancabilmente per offrire un’esperienza gastronomica e ricreativa di alto livello. Pertanto, è fondamentale riconoscere il loro impegno. La prima regola fondamentale è quella dell’informazione. È essenziale esaminare attentamente il menu e le raccomandazioni del locale per ottenere una chiara comprensione delle aspettative. Tuttavia, altrettanto cruciale è rispettare il principio cardine del libero mercato: se l’offerta non risulta allettante o vantaggiosa è perfettamente legittimo scegliere di non frequentare l’attività o di non effettuare acquisti in quel negozio particolare. Queste offerte derivano da valutazioni ponderate, legate al contesto dell’attività e alla filosofia specifica dell’azienda, che mira a creare un’atmosfera unica, rispettando le preferenze degli altri clienti e garantendo la sicurezza. Il rispetto di queste direttive contribuirà non solo a garantire un’esperienza piacevole per tutti i clienti, ma dimostrerà anche attenzione e rispetto per le necessità dell’azienda”.