“Sviluppo turistico? Amministrazione Rossi contro parcheggi e bar sulla litoranea”

“Sviluppo turistico? Amministrazione Rossi contro parcheggi e bar sulla litoranea”

L’amministrazione Rossi rappresenta il manuale di come rendere impossibile la vita a un imprenditore. Non bastassero gli ostacoli ed i tempi biblici per ottenere qualsiasi autorizzazione, ci si prende il lusso anche di negare a un bar itinerante in riva al mare di rivendere bevande e alimenti in nome di un integralismo che non è più accettabile. Il caso è quello della frequentatissima (anche dai turisti) Tiki Beach in zona Apani, dove il Comune ha provato a ostacolare in ogni modo la riattivazione dell’attività di commercio al dettaglio itinerante su mezzo mobile. Per fortuna ci ha pensato il Tar a smontare la serie di elucubrazioni mentali del Comune ammantate di legalità, accogliendo il ricorso dell’imprenditore e condannando – ancora una volta – l’ente a pagare le spese di giudizio. Secondo il Comune – ascoltate bene! – il privato, per aprire il suo bar itinerante, avrebbe dovuto «acquisire preventivamente il permesso di costruire in conformità della destinazione urbanistica dell’area di sosta prevista, trattandosi di intervento di nuova costruzione» e ciò «in ragione della destinazione di zona del Prg vigente che, nel caso di specie, risulta essere “E” agricola” ove non è consentito esercitare attività commerciale o a servizio di altre attività (stabilimenti balneari)». Il Tar ha smentito queste creative tesi già in fase cautelare (confermandole poi nella sentenza di merito), spiegando al Comune l’ovvio, ovvero che «il mezzo mobile itinerante di che trattasi (rimorchio), con cui la società ricorrente svolge la propria attività itinerante di vendita al dettaglio di alimenti, non è qualificabile come intervento di nuova costruzione, sicché il suo posizionamento non richiede il preventivo rilascio di un permesso di costruire, non trattandosi di una struttura stabilmente infissa al suolo (né allacciata ai servizi) ma di un mezzo mobile su ruote, per di più itinerante, ossia privo di un collegamento stabile con una determinata area del territorio comunale». È stata pienamente accolta, insomma, la tesi dell’imprenditore secondo cui «lo svolgimento di attività con mezzo itinerante non necessita di autorizzazioni edilizie in quanto, quest’ultimo, non può determinare alcuna modifica o vulnus del territorio».
Ora, fuori dai tecnicismi, appare solare che i provvedimenti che vengono fuori sotto la guida di questa Amministrazione, dietro una presunta natura tecnica, nascondono una chiara volontà politica. È accaduto con le contrade, con il porto, con la litoranea. Così, mentre si inscena la cacciata di Borri perché contrario allo sviluppo della costa, al contempo si dà sfogo al proprio integralismo ambientale negando l’autorizzazione per i parcheggi al servizio delle spiagge (vedi Boa Gialla) o per i chioschetti. Queste sì che sono amenità. Ma d’altronde questa è l’Amministrazione Rossi: bugie, integralismo e ipocrisia.

Gianluca Quarta, Consigliere comunale di Forza Italia

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