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Chiusura centro anti violenza, giornata turbolente tra manifestazioni, conferenza stampa interrotta e il bacio del Vice Sindaco in Sala Giunta

Chiusura centro anti violenza, giornata turbolente tra manifestazioni, conferenza stampa interrotta e il bacio del Vice Sindaco in Sala Giunta

Una giornata turbolenta tra le strade del centro cittadino di Brindisi e i corridoi di Palazzo di città fino all’irruzione dei manifestanti in sala giunta mentre era in corso da pochi minuti la conferenza con i giornalisti convocata d’urgenza dal Vicesindaco Oggiano per fornire chiarimenti sulla vicenda alla presenza direttore del consorzio dell’ambito territoriale sociale Br/1 (comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni), Maurizio Moscara, del commissario del Consorzio, Angelo Roma, e di altri assessori. La mattinata era iniziata con un corteo molto partecipato alla presenza di donne vittime di violenza e abusi insieme ai sindacalisti cgil, alle otto lavoratrici della cooperativa che per 25 anni ha gestito il servizio del centro antiviolenza “Crisalide” tutti indignati per quella che era appunto considerata l’anticamera di una completa chiusura della struttura assistenziale. Di fatto il Cav ha interrotto le sue attività per soli due giorni, quelli successivi al 31 gennaio. Nei due giorni successivi si era poi tenuta la riunione tra Comune e sindacati con la riattivazione proprio del servizio CAV ed in attesa del tavolo tecnico. Di fatto il Comune di Brindisi titolare dell’autorizzazione CAV Regionale sulla quale si appoggia il lavoro della Cooperativa Solerin che gestisce Crisalide, non aveva mai autorizzato la chiusura del Centro nemmeno nei due giorni successivi al 31 gennaio. I partecipanti al corteo rimasti all’interno del Comune di Brindisi hanno attivato un sit in nel cortile di Palazzo di città. All’annuncio della conferenza stampa di chiarimento dell’Amministrazione Comunale, gli stessi volevano essere presenti ma gli assessori hanno dato disponibilità a incontrare una delegazione subito dopo la fine dell’incontro con i giornalisti.  Questa chiusura ha però provocato l’irruzione dei manifestanti in sala giunta e il conseguente blocco della conferenza stampa con gli amministratori che si sono spostati in altre stanze rifiutandosi di incontrare in quella situazione i sindacati ed il resto dei cittadini, Da qui è nata una discussione che è sfociata nella rabbia di questi ultimi quando il vicesindaco Oggiano prima di uscire dalla stanza ha salutato tutti con un bacio e un saluto, un gesto quello del bacio, che ha scatenato una reazione indignata dai manifestanti entrati in sala giunta e, nel corso della giornata, di una parte di rappresentanti politici. La conferenza è comunque ripresa quando la sala giunta si è nuovamente svuotata.
LA REAZIONE AL GESTO DEL BACIO DA PARTE DELL’OPPOSIZIONE
LINO LUPERTI E MICHALANGELO GRECO, CONSIGLIERI COMUNALI
Quanto accaduto oggi a Palazzo di Città rappresenta un fatto gravissimo che vede come protagonista una figura ingombrante ed ormai inaccettabile come quella del vice sindaco Oggiano. Aver rivolto in maniera provocatoria un bacio a donne vittime di violenza ed operatrici sociali rappresenta una provocazione inaccettabile che una persona sinceramente democratica e con ampia esperienza politica come il sindaco Marchionna non può accettare in maniera passiva. Da qui la richiesta di dimissioni immediate dello stesso vice sindaco.
Oggiano ha offeso platealmente (e davanti alla stampa) vittime di soprusi e testimoni di storie di violenza che funestano la nostra società. E tutto questo è accaduto proprio in un momento in cui in Italia si discute su come combattere questi fenomeni mettendo in campo ogni iniziativa possibile. A Brindisi, invece, si tagliano posti di lavoro, si riducono i servizi sociali e si offendono le donne con il bacio sessista del vice sindaco. Lo stesso personaggio politico che dai banchi dell’opposizione attaccava l’ex maggioranza di centro sinistra sul mantenimento di alcuni servizi sociali e che adesso, invece, resta stranamente inerme. Una politica, insomma, fatta di convenienze e di astuti silenzi intervallati da gesti violenti come può essere interpretato un bacio in quelle condizioni.
ROBERTO QUARTA, CONSIGLIERE COMUNALE
È mio dovere intervenire sulla vicenda che ha scosso la comunità di Brindisi nella mattinata di oggi, riguardante la manifestazione organizzata dalla Cgil contro la sospensione del Centro Antiviolenza, pilastro fondamentale nella tutela di minori e donne vittime di violenza, abusi e maltrattamenti. La decisione, disposta dall’Amministrazione comunale per indisponibilità di spesa destinata nel bilancio, rappresenta un punto di svolta negativo nel tessuto sociale e civile della nostra città. Il Centro Antiviolenza è più di un semplice servizio alla comunità: privare la nostra comunità di un simile baluardo è un atto non solo ingiustificabile, ma profondamente dannoso, che mette a repentaglio il benessere e la sicurezza di chi non ha voce.
La manifestazione di oggi, culminata in un sit-in davanti a Palazzo di Città, è stata un chiaro segnale dell’indignazione popolare nei confronti di una decisione miope. Tuttavia, ciò che ha aggravato ulteriormente la situazione è stato il comportamento del vice sindaco Massimiliano Oggiano durante la conferenza stampa convocata questa mattina per fare chiarezza sulla querelle. L’atto di abbandonare la sala con un bacio verso i manifestanti, indipendentemente dalle intenzioni, è stato interpretato, a ragione, come una provocazione e una sfida. Tale gesto, in pieno stile “Killer’s Kiss” di “kubrickiana” memoria, va ben oltre l’inopportunità, e rappresenta una totale mancanza di rispetto e sensibilità nei confronti di un tema così grave e delicato. Pari solo a quella del consigliere Cesare Mevoli il quale, appena due mesi fa, puntava il dito contro Elena Cecchettin, sorella di Giulia, uccisa per mano dell’ex fidanzato, tacciata di sovraesposizione mediatica e paladina del “desiderio di repressione e di educazione alternativa” nei confronti degli uomini.
Prendendo le distanze da tale atteggiamento, desidero esprimere la mia ferma opposizione alla sospensione del Centro Antiviolenza e sottolineare l’importanza vitale di mantenere attivi servizi così cardinali per la salvaguardia dei diritti e della dignità delle persone più vulnerabili. Non possiamo permettere che le logiche di bilancio prevalgano sulla sicurezza e il benessere dei nostri cittadini. Chiederò pertanto di riconsiderare con urgenza questa decisione, valutando ogni possibile alternativa per garantire la continuità del servizio offerto. È nostro dovere morale e civico proteggere e sostenere le fasce più deboli della popolazione assicurando che nessuno sia lasciato solo a fronteggiare le proprie battaglie. Concludo appellandomi al senso di responsabilità di tutti gli organi dell’Amministrazione e alla comunità di Brindisi nel suo insieme: lavoriamo insieme per trovare soluzioni sostenibili che preservino e rafforzino i nostri servizi sociali, piuttosto che smantellarli. Solo così potremo costruire una comunità più giusta, inclusiva e sicura per tutti.
NOTA STAMPA DEL PARTITO DEMOCRATICO
Questa mattina si è tenuta la manifestazione, ampiamente annunciata, organizzata dalla Cgil Brindisi e dalle segreterie dello Spi e della Funzione Pubblica contro la chiusura del centro antiviolenza, a cui hanno aderito diversi movimenti civici e politici tra cui il Partito Democratico di Brindisi. Abbiamo ascoltato le drammatiche testimonianze delle vittime di violenza e delle operatrici che in questi anni le hanno supportate. Nessuno dell’Amministrazione comunale ha inteso ascoltare le legittime istanze dei manifestanti anche in previsione dell’incontro che si terrà domani per cercare una soluzione definitiva per permettere al centro antiviolenza comunale di continuare la propria fondamentale opera di aiuto e sostegno delle vittime di violenza.
Invece la beffa è stata la convocazione da parte del vicesindaco Massimiliano Oggiano di una conferenza stampa provocatoria dell’ultimo minuto per sfidare i manifestanti. Una conferenza stampa organizzata con il solo scopo di insabbiare il vergognoso taglio del cofinanziamento comunale al centro antiviolenza, con tanto di “bacio di sfida” da parte del vicesindaco Oggiano lanciato all’indirizzo della platea, e quindi anche delle vittime di violenza e delle operatrici, che democraticamente protestavano per la scarsa sensibilità dimostrata alle istanze sollevate dai manifestanti. Un atteggiamento vergognoso per cui chiediamo l’intervento deciso del sindaco Pino Marchionna a tutela dell’integrità morale delle Istituzioni civiche.
Auspichiamo che la cabina di regia chiesta e ottenuta dai sindacati, possa dare i risultati sperati che troveranno comunque concretezza nella variazione di bilancio per ripristinare il cofinanziamento comunale per il cav, chiesta dalle minoranze e che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale.
COMUNICATO DEL CONSIGLIERE REGIONALE PD MAURIZIO BRUNO
Quel bacio al volo carico di strafottenza e arroganza rivolto dal vicesindaco di Brindisi Massimiliano Oggiano, alle donne che protestano contro la chiusura del Centro Antiviolenza, è quanto di più volgare e squallido si possa immaginare. Mentre tutta Italia si interroga su come incrementare la sicurezza delle donne, sempre più vittime della violenza maschile, a Brindisi si decide di chiudere un Centro che le donne le protegge e accoglie da anni. Chiudere quel centro non significa solo cancellare un presidio contro la violenza nel nostro capoluogo. Ma significa anche lasciare senza lavoro chi per quel Centro ha dato tutto. Questa mattina, Cgil, Pd, associazioni e movimenti hanno manifestato contro la chiusura. E’ l’amministrazione comunale, anziché esserci, anziché ascoltare le testimonianze tragiche di chi lì ha trovato protezione e calore, ha pensato bene di convocare una conferenza stampa tramite il suo vicesindaco Oggiano. E cos’ha fatto Oggiano per sbeffeggiare la platea che chiede solo di conservare quel presidio?Ha pensato bene di sbeffeggiare quelle donne salutandole con un bacio. Le istituzioni comunali dovrebbero prendere non solo le distanze da un simile gesto, ma dissociarsi in ogni modo da un politico che usa simili provocazioni in un contesto tanto drammatico e delicato, quale è quello della violenza contro le donne. Non si può accettare la chiusura del Centro e non si può tollerare la volgarità di quel gesto. Devono solo provare vergogna, se ancora ne sono capaci.
DIEGO RACHIERO, CONSIGLIERE COMUNALE
La manifestazione organizzata da Cgil, Spi e Funzione pubblica tenutasi questa mattina contro i tagli al Centro anti violenza, cui Attiva Brindisi ha aderito unitamente a tutte le forze di minoranza, ha visto una copiosa partecipazione di associazioni e gruppi politici. Un ringraziamento di cuore alle vittime di violenza per le toccanti testimonianze e alle operatrici per la straordinaria attività svolta e per la capacità di recepire, assorbire e gestire quotidianamente dolori, drammi e tragedie che, in mancanza, le vittime sarebbero tristemente condannate ad affrontare da sole.
Purtroppo, più forte delle grida di centinaia di manifestanti, oggi è risuonato il silenzio dell’Amministrazione Comunale, i cui rappresentanti hanno rifiutato di scendere dal Palazzo di Città, anche solo per un gesto di rispetto nei confronti di chi aveva lasciato lavoro e famiglie per far sentire la propria richiesta di aiuto.
La conferenza stampa convocata dall’Amministrazione comunale all’ultim’ora, senza volontà di aprire il contraddittorio anche solo a una delegazione dei partecipanti, ha ulteriormente inasprito gli animi e fatto precipitare una situazione già compromessa, mettendo a nudo serie criticità di chi governa la città nel gestire democraticamente la critica ed il dialogo. Ed infine il provocatorio bacio alle manifestanti con cui il vice sindaco ha sancito la ritirata dalla conferenza stampa di tutti i rappresentanti dell’Amministrazione è stata una sconfitta per tutta la città, oltre che la conferma che a molti servirebbe anche solo un briciolo del coraggio dimostrato oggi da tutte le donne che hanno portato in piazza il proprio dolore.
FEDERAZIONE PROVINCIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO
“Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi condanna fermamente il comportamento tenuto dal vicesindaco Oggiano a Palazzo di Città. Riteniamo che il suo gesto di lasciare la sala e lanciare un provocatorio bacio alle manifestanti sia inaccettabile, irrispettoso e antidemocratico.
Indipendentemente dal merito della situazione in discussione, è fondamentale sottolineare che il confronto aperto e rispettoso rappresenta un principio cardine della democrazia. Il vicesindaco Oggiano, nel pieno della carica di Sindaco facente funzione, ha evitato scientemente il confronto diretto ed ha mancato di rispetto, non solo nei riguardi dei manifestanti e delle vittime di violenza presenti nel corteo, ma anche delle stesse Istituzioni che hanno il dovere di essere aperte all’ascolto delle esigenze dei cittadini.
Chiediamo al sindaco, al parlamentare cittadino D’Attis ed alle forze politiche di maggioranza al Comune di Brindisi di prendere posizione su questo comportamento, esprimendo chiaramente la propria condanna. Il silenzio su atti di tale portata equivale a una complicità verso comportamenti divisivi e antidemocratici perpetrati da chi, nella specifica situazione, svolgeva la funzione di sindaco.
La serietà e la responsabilità delle istituzioni richiedono un impegno chiaro contro ogni forma di comportamento che minacci il rispetto, la trasparenza e la partecipazione democratica. Auspichiamo che le autorità coinvolte si pronuncino senza indugi, dimostrando un impegno concreto nel garantire un clima di dialogo e rispetto nel confronto politico e sociale.
Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi sostiene la richiesta di trasparenza e impegno nella tutela delle donne e dei minori vulnerabili, come espressa dalla Cgil Brindisi, e continuerà a vigilare sulle azioni intraprese per assicurare un futuro al Centro Antiviolenza “Crisalide” e al servizio essenziale che ha fornito alla comunità per 25 anni.
Rimaniamo aperti al dialogo e alla collaborazione costruttiva per affrontare le sfide sociali e promuovere un ambiente di rispetto reciproco all’interno della nostra comunità.”
A DIFESA DELLA AMMINISTRAZIONE E’ INTERVENUTO IL PARTITO FRATELLI D’ITALIA: “INDIGNAZIONE SURREALE, LA CONFERENZA STAMPA E’ STATA OSTACOLATA”
Surreale constatare che tra gli utenti “Indignati” per il “bacio del vice sindaco” vi siano proprio i protagonisti del blitz, in perfetto stile da squadrismo rosso, perpetrato questa mattina (ieri mattina, ndr) in sala Giunta da alcuni manifestanti. Ebbene sì, davanti al grido del “manifestare” tutto è concesso, o almeno secondo alcuni, anche irrompere negli uffici del Comune di Brindisi e ostacolare la conferenza stampa indetta per fornire gli opportuni chiarimenti alla cittadinanza su un argomento molto sentito dall’amministrazione Marchionna, quest’ultima purtroppo colpita ancora una volta dal solito illusionismo mediatico assai caro a certi partiti politici di sinistra ed organizzazioni sindacali, convinti che a loro, probabilmente, tutto debba essere concesso.
Doveroso riproporre in calce la nota già diffusa pochi giorni fà dal Consorzio: “Sinora, le attività del Centro Crisalide erano state finanziate con risorse dell’ambito, non strutturali, attualmente non ripetibili. Si rende necessaria dunque una nuova modulazione del servizio tramite cui adeguarsi a quanto previsto dalla normativa regionale; e, procedere dunque con un coinvolgimento di quelle realtà che hanno maturato già da anni una consolidata esperienza sul territorio.
“Ed infatti, con l’istituzione, per la prima volta, dell’equipe Multidisciplinare Integrata di I livello (ai sensi della d.g.r. n 1878/2016) e garantendo il servizio del Cav Crisalide con le figure professionali previste dall’art 107 del R.R. n 4 del 2007, è possibile gestire tutte le situazioni che si presenteranno.
“Il centro Crisalide, dunque, non chiuderà: anzi, è intendimento degli enti soci (Brindisi e San Vito dei N.) indirizzare tale servizio sempre più in direzione della salvaguardia delle famiglie vittime di maltrattamenti e delle persone vittime di violenza, avvalendosi di importanti risorse. Conseguentemente, sarà possibile fruire del necessario e imprescindibile contributo apportato da professionalità specifiche in materia di contrasto alle situazione di abuso e maltrattamento in famiglia, nonché assicurare una copertura completa di casi conclamati di violenza e avvalersi della preziosa esperienza maturata dal terzo settore sul nostro territorio”.
Pertanto il Cav di Brindisi non è mai stato chiuso, la parola “necessaria rimodulazione” è stata letteralmente strumentalizzata, e “qualcuno” ha ben pensato di costruirci sopra una vera e propria bufala mediatica. Davanti a questo tradimento all’intelligenza dei Brindisini, vera metafora del “bacio” ma quello di Giuda, in molti dovrebbero indignarsi e soprattutto chiedere scusa a tutte le donne e i bambini vittime di certi tragici accadimenti. E invece no, è sempre comodo cavalcare l’onda del malcontento e alimentare campagne di odio verso gli attuali rappresentanti istituzionali. Ancora una volta per strategia politica?
Fratelli di Italia condanna fermamente quanto accaduto oggi (ieri, ndr) a Palazzo di Città ed esprime appoggio e solidarietà per gli attacchi indegni costruiti sul proprio vice sindaco. Gli ideali di assoluto rispetto verso le istituzioni non possono essere calpestati da chi utilizza il sacrosanto diritto a manifestare solo come scusa per censurare invece la libertà di espressione e la democrazia.
Tutta l’amministrazione continuerà a fare il massimo per garantire la tutela e la vita ai servizi, fondamentali, offerti dai Cav.

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