Brindisi, litoranea Nord, stabilimento balneare Cral di Apani costretto a chiudere, il comunicato denuncia del Centro Ricreativo Culturale Dipendenti Ministero Economia e Finanza
Comunicato stampa a firma del Centro Ricreativo Culturale Dipendenti Ministero Economia e Finanza di Brindisi sulla chiusura dello stabilimento Cral sulla litoranea Nord di Brindisi. Di seguito il testo:
“Dopo oltre sessant’anni, un altro storico stabilimento balneare del litorale Nord di Brindisi rischia di scomparire o di finire nelle mani di chissà chi. È quanto sta accadendo alla spiaggia del Cral dei dipendenti del ministero delle Finanze, titolari di una concessione demaniale in località Apani dal lontano 1963. Il Comune di Brindisi, e in particolare gli uffici preposti, cedendo alle pressanti richieste della Guardia di Finanza, ha ritenuto di non
rinnovare la concessione demaniale per la stagione 2024.
Tutto inizia nell’estate del 2023, quando un nutrito gruppo di militari della Guardia di finanza si presenta nello stabilimento per una ispezione, che andrà avanti per oltre 12 ore.
Al termine del lavoro di ispezione, al Cral arriva una pesante contestazione, anche penale, che, in alcune parti, appare paradossale se non pretestuosa. Una per tutte: si contesta ai soci del Cral di aver violato il progetto originario di rifacimento della spiaggia utilizzando un’area, inizialmente individuata come parcheggio, come solarium e zona bar. Nel verbale dei finanzieri si evidenzia come la stessa spiaggia sia a ridosso di una zona umida protetta, ma, contraddicendosi, i militari contestano che si sia preferito sistemare lettini e ombrelloni al posto delle auto. La stessa area, inoltre, insiste sulla falesia e ospita il corridoio per i disabili. Per i finanzieri, quindi, meglio auto e gas di scarico che lettini e ombrelloni.
Da quella ispezione e da quelle denunce sono derivate una serie di azioni che, di fatto, hanno impedito al Cral di avere il rinnovo della concessione. Lo stesso Comune di Brindisi è stato più volte sollecitato dalla Guardia di finanza a revocare la concessione demaniale, con una sorta di accanimento che appare quantomeno inspiegabile. Alla fine, il Comune ha ceduto e revocato la concessione!
Il risultato di tutto questo si riassume in una serie di danni, non tanto ai soci del Cral, ma all’intera comunità brindisina. Quel tratto di litorale, uno dei più belli della costa brindisina, infatti, sarà abbandonato all’incuria e alla devastazione, senza manutenzione né custodia, oggetto di vandalismo e distruzione che metteranno a serio rischio la bella struttura realizzata solo pochi anni fa. I dipendenti stagionali del Cral e del bar, tutti giovanissimi, rimarranno senza occupazione. L’arenile subirà un degrado unico. Tutto questo a vantaggio di chi?
I soci del Cral non intendono arrendersi e stanno già perseguendo ogni strada, non esclusa quella civile e penale, per tutelare i propri diritti e preservare uno storico stabilimento balneare che, insieme a tanti altri, per decenni ha contribuito a dare lustro al litorale brindisino.”
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