Volo di quattro piani nel vano ascensore, Clelia Ditano muore a 25 anni,
La dinamica della morte della giovane non ancora 26enne Clelia Ditano avvenuta a Fasano nella notte tra il 30 giugno ed il 1° luglio 2024 è ancora più tragica di come era stata ricostruita dalle prime indicazioni.
Il corpo della ragazza fasanese, precipitata per quattro piani nel vano ascensore dello stabile dove viveva con la famiglia, al quarto piano di Via Piave 170, con ingresso anche in via G. Saragat nella città della Selva, sarebbe rimasto sul tetto dell’ascensore, rimasto bloccato al primo piano, per diverse ore. Secondo quanto appreso dai genitori della vittima, il cui papà è un ex falegname che si arrangia con piccoli lavoretti e la mamma Giusi Angiulli costretta su una sedia a rotelle, non avendo trovato la figlia in casa e cercandola nelle prime ore del mattino la stessa donna uscita sul pianerottolo ha rischiato, aprendo la porta dell’ascensore per provare a scendere, di cadere nel vuoto. In casa la ragazza aveva lasciato in casa la borsetta perchè, a quanto raccontato dal padre, nelle tarde ore serali, era solita riscendere davanti allo stabile per intrattenersi con le amiche a parlare. Dopo il rischio di caduta la donna e il marito hanno provato a chiamare al cellulare la ragazza e sentito il cellulare suonare proprio nel vuoto del vano ascensore. Immediata la chiamata ai tecnici che con a torcia in dotazione hanno effettuato la macabra scoperta richiedendo l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Ostuni per recuperare il corpo della vittima, una operazione non facile data anche la necessità di effettuare rilievi da parte dei carabinieri che hanno avviato indagini sull’accaduto. Alle 8:40 del mattino il corpo della malcapitata non era ancora stato spostato. Si suppone che Clelia sia morta sul colpo, ma saranno gli esami autoptici a rivelarne con esattezza le ause. Vana la chiamata ai sanitari del 118, il corpo della 25enne è stato portato via in una bara.
La vicenda ha comunque ancora tanti punti oscuri che saranno le indagini dei militari dell’arma a chiarire. Intanto l’ascensore è stato posto sotto sequestro, i tecnici della manutenzione hanno assicurato che tutti controlli erano in regola, fatto sta che la giovane, nell’intenzione di prendere l’ascensore al quarto piano dello stabile una volta aperta la porta, nell’atto di entrare nello stesso è precipitata per quattro piani nel vano dello stesso terminando la caduta sul tetto dell’ascensore che invece era rimasto fermo al primo piano. Clelia, come tante ragazze della sua età, aveva dei progetti, il più immediato, quello di prendere la patente per la quale stava mettendo da parte dei soldi lavorando come addetta alle pulizia di alcuni bed & breakfast della zona.