Industria, Caliolo (Uil): “Bene il dialogo con Ministro e Prefetto ma nessuna reindustrializzazione all’orizzonte”
Lunedì 15 luglio una delegazione della UIL composta dal Segretario regionale con delega all’Industria Andrea Toma, dal Coordinatore provinciale Fabrizio Caliolo e dai Segretari territoriali UILTEC, UILM, UIL Trasporti e FENEAL UIL – Carlo Perrucci, Alfio Zaurito, Mario Greco e Giovanni Librando – ha preso parte all’incontro con il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ed il deputato D’Attis convocato da S.E. il Prefetto. Il Sindacato è grato a S.E. per l’attenzione e la sensibilità che ha avuto fin dal primo giorno di insediamento in Terra di Brindisi verso il lavoro ed i lavoratori più in difficoltà.
Ringraziamo il rappresentate del Governo per aver confermato e rimarcato punto su punto quanto da tempo denuncia il Sindacato circa la delicatezza e la stra-ordinarietà dell’attuale fase per il comparto industriale del territorio. Altro punto decisivo sottolineato dal ministro è che il futuro dell’Industria continui ad essere industriale, fatto di nuovi investimenti industriali con tutte le dovute attenzioni ambientali.
Lo stesso Ministro ha riconosciuto come al momento non vi siano investimenti capaci di assorbire in totale continuità le centinaia di lavoratori coinvolti nelle principali vertenze industriali del territorio. Lavoratori diretti e in modo particolare dell’indotto. Enel, su tutte, che deve a Brindisi rispetto ed attenzione per i moltissimi anni di presenza in cui ha chiesto al territorio sacrifici e concessioni. Una Azienda di tale importanza non può abbandonare il territorio con il solo annuncio di progetti fumosi e poco concreti. Enel deve molto di più alla Transizione di Brindisi.
Assieme ad Enel anche molte altre realtà come SIR che ha in corso procedure di licenziamento per circa 70 lavoratori. Domani proprio la vertenza SIR sarà all’ordine del giorno della Task Force regionale sulle Crisi Industriali ed oggi era proprio la Regione Puglia ad essere assente all’incontro di oggi in Prefettura. L’assenza della Regione pare sia dovuta ad un mancato invito tuttavia ci auguriamo che Emiliano ed il suo governo mettano in campo tutto quanto in loro potere per sostenere i lavoratori in difficoltà e riprendere il ciclo virtuoso che queste ripetute crisi stanno mettendo a dura prova.
La Regione non può essere ai margini delle vertenze brindisine: è dalla Regione che deve necessariamente partire l’iter per attivare uno degli strumenti ipotizzati dal ministro Pichetto Fratin per la Crisi Industriale di Brindisi: un Ammortizzatore Sociale Unico, una proposta che il Sindacato promuove e sostiene. Utilizzando le parole dello stesso Ministro: uno «strumento ponte» capace di «traghettare» i lavoratori coinvolti nelle varie vertenze verso una nuova formazione ed inserimento fino a quando i nuovi investimenti non entreranno a regime. Pensiamo ancora una volta alle centinaia di lavoratori dell’indotto, i quali non hanno la possibilità di essere «trasferiti» ad altra sede o mansione, rischiando di restare in modo definitivo senza occupazione, reddito e dignità.
Al governo chiediamo di farsi garante in un percorso condiviso che dia e restituisca a Brindisi opportunità di lavoro e risposte sociali. La situazione è drammatica.