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Francavilla Fontana, come prevenire le truffe: i consigli dell’Arma - Brindisicronaca

Francavilla Fontana, come prevenire le truffe: i consigli dell’Arma

Francavilla Fontana, come prevenire le truffe: i consigli dell’Arma

Nel corso del mese di ottobre, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, Capitano Alessandro Genovese, nell’ambito dei seminari divulgativi per la prevenzione del deplorevole fenomeno delle truffe in danno di vittime vulnerabili, avviati ininterrottamente già da ottobre 2023 e promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, ha tenuto sei incontri al termine delle celebrazioni eucaristiche presso le parrocchie di Villa Castelli, Torre Santa Susanna, Erchie e San Pancrazio Salentino. In occasione dei seminari informativi e di sensibilizzazione, sono state illustrate alcune delle tecniche criminali più diffuse, al fine di fornire al contempo dei consigli pratici su come riconoscere i tentativi di truffa e come difendersi di conseguenza. Durante gli appuntamenti, cui hanno preso parte 450 persone, soprattutto cittadini meno giovani, ma anche i loro familiari, sono state suggerite alcune semplici precauzioni e fornite indicazioni per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione, maggiormente esposte agli intenti dei delinquenti che cercano di indurre in errore le anziane vittime per impossessarsi di denaro contante oppure di oggetti preziosi. In particolare, tra le metodologie più diffuse cui prestare attenzione vi sono le seguenti:
– il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;
– il finto “amico” di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;
– un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;
– dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali;
– truffe telefoniche, mediante telefonate da parte di sedicenti operatori assicurativi o con messaggi ingannevoli contenenti dei “link” che, se aperti mediante un click, consentono ai malfattori di introdursi con dei virus nei dispositivi mobili delle vittime, impossessandosi di qualsiasi tipo di dato/informazione sensibile. È bene quindi evitare categoricamente di fornire telefonicamente informazioni personali di qualsiasi tipo, soprattutto password/codici pin, nonché prestare attenzione e dubitare subito circa il contenuto di eventuali messaggi inaspettati;
– falsi venditori “porta a porta” che, proponendo l’acquisto di prodotti o lo scambio di beni di valore a condizioni stranamente vantaggiose, riescono ad aggirare gli anziani facendosi consegnare monili in oro.
Ecco quindi che bisogna alzare la guardia, soprattutto quando gli anziani restano da soli in casa. Prima di lasciarsi convincere da degli sconosciuti, è sempre meglio prendersi tutto il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto da sedicenti avvocati o appartenenti a Forze dell’Ordine sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l’abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che altri incontri saranno tenuti anche nelle prossime settimane e mesi, al fine di instaurare un confronto con quante più famiglie e anziani possibile, in un’ottica di massiccia prevenzione del fenomeno, la cui campagna di sensibilizzazione è capillarmente promossa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi.
È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell’ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, noi sempre pronti ad aiutarvi.

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