Sanitaservice, prosegue la protesta dei precari presso l’ex ospedale Di Summa, “Giorno e notte in difesa del nostro lavoro”
Si tratta di 45 ausiliari e 18 amministrativi. Sono le posizioni dei lavoratori precari dell’azienda Sanitaservice che ASL Brindisi ha licenziato, a partire dal 30 settembre, assediati in presidio di protesta permanente all’esterno dell’Ospedale di Summa di Brindisi per rivendicare i propri diritti e gridare il proprio sdegno di onesti dipendenti che da ottobre non avranno uno stipendio garantito per la mancata proroga del contratto, dopo aver lavorato incessantemente in pandemia garantendo il servizio negli hub vaccinali. 63 lavoratori e relative famiglie, numerose delle quali con bambini piccoli da mantenere con l’unica entrata economica costituita proprio dal compenso Asl, si sono ritrovati disoccupati dall’oggi al domani. Al loro fianco i rappresentanti sindacali Chiara Cleopazzo per Fp Cgil Brindisi, Giuseppe Lacorte per Fp Cgil, Luca Facecchia per Uil FPL ed Elena Marrazzi per Fials, con la ripromessa di sostenere e restare insieme ai lavoratori giorno e notte, fino all’ottenimento di una soluzione che possa permettere loro il reintegro e soprattutto l’assunzione a tempo indeterminato promessa da governo centrale e regionale proprio durante il periodo di emergenza pandemica. Al danno si è unita la beffa dell’informazione arrivata dalle Asl degli altri capoluoghi di provincia della Puglia dove, ai lavoratori omologhi, il contratto a tempo indeterminato è stato già assegnato e fatto firmare.
Il Direttore Generale ASL Brindisi Flavio Maria Roseto ha incontrato i lavoratori e i sindacati brindisini proprio all’inizio della protesta, ribadendo l’inesistenza di una proroga ulteriore dei contratti ai precari e confermando di fatto il licenziamento in tronco. Dopo una notte trascorsa a presidiare l’ex Ospedale “Di Summa” nella mattinata del secondo giorno il sindaco Riccardo Rossi, che ha incontrato e colloquiato con i lavoratori in protesta, ha rilasciato questa dichiarazione: “Oggi ho incontrato le lavoratrici ed i lavoratori di Sanitaservice in presidio permanente davanti l’ex ospedale Di Summa. Condivido le ragioni della loro protesta, sono stati lavoratori determinanti nella fase pandemica per assicurare i servizi fondamentali per la campagna di vaccinazione svolta con successo negli hub di Brindisi. La richiesta di proroga dei contratti in scadenza ieri, venerdì 30 settembre, non è stata accettata dall’assessore della Regione Puglia Rocco Palese e ritengo inaccettabile questa decisione. Non la condivido perché da una parte abbiamo circa 65 lavoratori con le loro famiglie, e dall’altra occorre garantire efficacia e qualità dei servizi negli hub vaccinali, considerato che la fase pandemica è tutt’altro che finita. Lunedì sarò a Bari in Commissione regionale per chiedere all’assessore Palese ed al presidente Emiliano di rivedere tale decisione, di prorogare i contratti, per dare garanzie occupazionali alle lavoratrici e ai lavoratori, e allo stesso tempo assicurare la campagna vaccinale negli hub che è essenziale per superare questa difficile fase.”
A far salire la rabbia dei lavoratori la notizia che in Asl Brindisi sono arrivate 40 mila dosi di vaccino da somministrare, informazione che conferma la ripartenza della campagna vaccinale, tra l’altro già calendarizzata. La domanda sorge spontanea, con quale personale l’Azienda Sanitaria Locale vorrà gestire questo ulteriore periodo di vaccinazione? Da quanto riportato dai sindacati ci sarebbe l’intenzione di rivolgersi a lavoratori esterni o addirittura la volontà di far gestire interamente la campagna da volontari, ma è questo il giusto percorso? E perchè in altre province i lavoratori sono stati assunti? Proseguiremo a raccogliere aggiornamenti e testimonianze per capire quale epilogo avrà questa storia.
AGGIORNAMENTO ORE 18:00
Da un aggiornamento pomeridiano ai sindacati è arrivata comunicazione che la problematica della negata proroga ai contratti sarebbe attribuibile alla mancata nomina dell’Amministratore Unico di Sanitàservice, colui che avrebbe dovuto farsi carico di comunicare la necessità alla Regione delle prestazioni presso gli hub vaccinali dei lavoratori licenziati, procedure questa che bloccherebbe l’iter procedurale poichè chi al momento ricopre questo ruolo non può firmare le proroghe. I sindacati dal canto loro sono scettici su questa informazione e commentano: “Sarebbe come dire che se il Direttore Generale di una ASL non fosse in servizio per qualsiasi motivo non si potrebbero erogare servizi ai cittadini. Sinceramente ci sembra più una alchimia formale che nasconde una debolezza sostanziale”.