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Brindisi e Airbnb, ‘patto’ per attrarre nomadi digitali

Brindisi e Airbnb, ‘patto’ per attrarre nomadi digitali

 

Un ‘patto’ per attrarre nomadi digitali. Airbnb da una parte promuoverà Brindisi e la sua provincia, in Puglia – individuate quest’estate come uno dei 20 hub mondiali che verranno promossi perché destinazioni digital nomad friendly – come meta per adatta per lavorare da remoto per lunghi periodi.
Dall’altra, gli Enti Locali introdurranno una serie di agevolazioni per facilitare questo tipo di soggiorni da parte di italiani e stranieri. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa tenuta a Brindisi dove Airbnb, che con la pandemia ha adottato una politica di lavoro flessibile, ha temporaneamente trasferito la sede italiana, con i dipendenti che lavoreranno dalle abitazioni attrezzate e disponibili sul sito.
Le iniziative
Milioni di persone vivono e lavorano oggi in modo più flessibile. Per questo possono viaggiare in migliaia di città e paesi, dove rimangono per settimane, mesi o anche per intere stagioni. Nel 2021, 1 ospite su 5 ha utilizzato Airbnb per lavorare da remoto durante i suoi viaggi – un trend che è continuato nel primo trimestre del 2022, con i soggiorni a lungo termine che hanno raggiunto il massimo storico, raddoppiando rispetto allo stesso periodo nel 2019.
Un’opportunità unica anche per gli host italiani, dato che la piattaforma solo nei primi 3 mesi dell’anno ha visto aumentare le ricerche di viaggi in solitaria e a lungo termine nel nostro Paese del 90% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia.
Secondo una ricerca condotta da Airbnb sulla propria community, gli host utilizzano i guadagni extra realizzati ospitando per fare fronte al crescente costo della vita.
Quasi un host su due (48%) ha dichiarato che ospitare sulla piattaforma gli ha permesso di restare nella casa in cui vive, mentre per il 40% l’introito extra è stato fondamentale per far quadrare il bilancio familiare.
Numerose le attività che verranno sviluppate nel corso dei prossimi mesi. Airbnb pubblicherà a breve una pagina dedicata, www.airbnb.com/ViviLavoraBrindisi, che mostrerà sia gli annunci con le caratteristiche adatte per i nomadi digitali (wi-fi, postazione di lavoro, offerte speciali per soggiorni oltre i 28 giorni), sia informazioni pratiche in materia amministrativa. Una serie di campagne di comunicazione verranno sviluppate per raggiungere gli utenti Airbnb in tutto il mondo e per dare visibilità alla provincia di Brindisi e alla Puglia come destinazioni, insistendo
sull’ospitalità responsabile e promuovendo questa nuova idea di viaggio.
L’azienda sta lavorando infine per promuovere e accrescere l’offerta di alloggi a prova di nomadi digitali sul territorio e fra la propria community di host: previsto il prossimo 8 novembre a Brindisi un seminario per i proprietari di immobili interessati a cogliere l’opportunità del lavoro da remoto, a cui è ancora possibile iscriversi su
questa pagina. L’evento è rivolto sia a chi vuole iniziare l’attività di host sia a chi è già host Airbnb. Il team Airbnb presente darà consigli su come avviare i primi passi su questa piattaforma e su come migliorare il proprio annuncio per poter accogliere al meglio questa nuova domanda.
Per i nomadi digitali interessati, la Città di Brindisi e la Provincia hanno sviluppato
un pacchetto smart working che prevede, fra l’altro:
● Spazi di co-working pubblici gratuiti in tutta la provincia
● Gratuità per eventi ed agevolazioni su ristorazione, attività commerciali,
esperienze, trasporti
“Il lavoro da remoto e i soggiorni a lungo termine rappresentano un’importante opportunità per le destinazioni che vorranno aprirsi a questa sfida. In un momento di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, l’ospitalità in casa può rappresentare una risorsa importante per numerose famiglie italiane che altrimenti si troverebbero in difficoltà a far quadrare il bilancio familiare”, ha dichiarato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.
“Puntiamo sul lavoro da remoto per il turismo ma soprattutto come opportunità per Brindisi per attrarre imprese, investimenti, talenti, per incentivare le assunzioni nel nostro territorio creando contestualmente i servizi e le condizioni necessari. E’ un percorso straordinario e ambizioso, condiviso con la Regione Puglia e molte realtà locali”, ha dichiarato Emma Taveri, Assessore al Turismo del Comune di Brindisi.
“Il nomadismo digitale spalanca le porte ad un turismo sempre più trasformativo. La Puglia è il posto ideale per ripensare il valore del tempo dedicato al lavoro immergendosi nei paesaggi, nella cultura, nell’arte e nell’enogastronomia dei territori, in un’esperienza rigenerante. Questo sta spingendo la Regione Puglia, insieme alle amministrazioni e agli operatori, a dettagliare e migliorare nei servizi un’offerta in linea con i modelli di lavoro e di impresa orientati alla flessibilità, alla sostenibilità e al benessere dei dipendenti. Secondo lo studio recente di Passport-Photo. Online, diffuso dal Sole24Ore, l’85% dei nomadi digitali è soddisfatto del proprio lavoro, circa il 56% di chi abbraccia questa filosofia resta nello stesso posto per periodi fissi che variano da una settimana a due mesi. Tutto ciò favorisce un turismo di qualità e la diversificazione della stagionalità dei flussi. Nella partnership con Airbnb, Brindisi e la sua provincia hanno dato forma ad un progetto di promozione e valorizzazione senza precedenti. Siamo certi che sia un punto di partenza foriero di opportunità e che sosterremo nei prossimi sviluppi”. Dichiara l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane. Airbnb ha inoltre presentato una guida sul lavoro da remoto per fare il punto sul fenomeno, includendo esempi virtuosi e dati a dimostrazione dei vantaggi per le comunità locali. Pensata per le destinazioni, raccoglie dati pubblici, evidenze di Airbnb e buone pratiche raccolte collaborando con le 20 destinazioni individuate dal programma Live & Work Anywhere che possono essere di esempio e ispirazione per altre località. La rivoluzione del lavoro da remoto è particolarmente interessante per i piccoli centri e le comunità rurali. Dall’inizio della pandemia nel marzo 2020, oltre 8.100 destinazioni hanno visto per la prima volta realizzarsi un soggiorno su Airbnb.

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