“Non è sufficiente uno splendido caicco per nascondere mille nefandezze”
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Coordinamento Progressisti per Brindisi
È disarmante!
Quello che succede Brindisi rappresenta una delle pagine a testimonianza dell’incapacità di amministrare una città.
È sufficiente riavvolgere il nastro degli ultimi giorni su questioni di non poco conto per il futuro della città.
Il porto, il consorzio dei servizi sociali, la gestione della partecipata BMS.
Nel programma elettorale, a proposito del porto, si proponeva l’HUB del mare con la generazione di politiche di innovazione per rendere il porto di Brindisi competitivo; si sarebbe dovuto mettere al centro dell’attività amministrativa il porto e tutte le sue attività “con l’obiettivo di concordare con Autorità Portuale, Camera di Commercio e i vari stakeholder, un piano di rilancio delle attività portuali, che possano generare un aumento dell’occupazione.”
Invece, la questione porto, importante paragrafo del capitolo sviluppo e occupazione, è stato derubricato subito a battibecco, scontro, con tutti gli attori interessati a partire dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, per finire agli operatori portuali; senza contare lo scontro, con dimissioni al vetriolo, con lo stesso rappresentante del Comune nominato in seno all’autorità stessa; questo si chiama harakiri.
Oggi, dopo l’ennesimo NO! sulla vicenda ACT Blade, che ha determinato l’ennesima reprimenda per aver espresso parere senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale, arriva il nuovo episodio della telenovela: il ricorso al TAR di Lecce per ostacolare la realizzazione del deposito di gas GNL di Edison; un ricorso, pare, presentato al TAR sbagliato (sarebbe dovuto essere presentato al TAR del Lazio). Un ricorso che sicuramente sarà perso con buona pace dei cittadini che ci mettono i soldi.
Ed oggi ancora non sappiamo quale sia la visione del sindaco che, nella conferenza stampa di martedì, ancora una volta ho perso l’occasione di spiegare la sua (e quella della sua maggioranza silente) visione di città e come secondo lui si affronta il tema della disoccupazione e dello sviluppo.
Forse con uno sforzo importante lo potremmo sapere e capire leggendo le carte bollate.
Banalmente, non è tanto importante capire cosa si fa o dove si fa una banchina; quello che è più importante è se esiste o meno un barlume di idea di sviluppo.
Non irrilevante in questo rosario di “NO A TUTTO” è il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale nel processo decisorio, dove, proprio sul tema deposito di GNL di Edison ha preso una delle più sonore sberle andando in minoranza; seconda solo “all’autoflagellazione” del Commissario Prefettizio “chiamato” a gran voce dal primo cittadino per dimostrare la bontà del processo di composizione del bilancio, per ricevere dall’arbitro invece un richiamo alla legittimità!!!!
E non ci si spiega come questa maggioranza consiliare, questo PD, Ora Tocca a Noi, Impegno per Brindisi, possano tollerare questa esautorazione se non per convenienza e connivenza.
E invece Il consiglio comunale dovrebbe essere l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’ente locale ma è diventato il teatrino plaudente di decisioni prese altrove e sulla testa dei cittadini.
C’è anche il capitolo servizi sociali su cui sempre forte è lo scontro tra lavoratori del comparto ed amministrazione, aggrovigliata tra gestione del potere ed interessi particolari. Disinteressata alla povertà, all’emarginazione che, il Covid prima, ed ora la nuova crisi economico-mondiale, stanno facendo emergere sempre più devastanti.
Il potenziamento dei servizi sociali, la Casa dell’accoglienza, il Garante della Povertà, Il potenziamento del servizio asili nido e servizi socioeducativi per la prima infanzia, ADI, SAD, sono parole morte nel programma elettorale lasciato marcire nel cassetto.
Abbiamo capito grazie l’ultimo consiglio comunale che il problema non è la sofferenza ma le poltrone; e se l’opposizione sottolinea e ricorda il severo parere dell’ANAC sulla incompatibilità del CdA il sindaco risponde che così fan tutti (in verità solo i consorzi pugliesi da cui è stata copiata la disdicevole prassi) con buona pace delle norme e dei pareri di emanazioni dello Stato che stanno lì proprio a dirimere dubbi interpretativi di questa natura.
Alla faccia del rispetto delle norme che proprio il primo cittadino dovrebbe rispettare dando il buon esempio.
Ed infine in questo cortometraggio c’è la questione “partecipata” anch’essa andata in onda nell’ultimo consiglio comunale con la Consigliera Lomartire che annuncia l’esposto fatto alla Procura della Corte dei Conti per la mancata risposta alla sua richiesta di documentazione necessaria per comprendere, quale componente del Comitato di Governance, molti punti poco chiari del bilancio 2021 della Brindisi Multiservizi. Anzi, apprendiamo che la risposta da parte dell’amministratore della BMS c’è stata, non producendo alcuna della documentazione richiesta e premurandosi di omettere spiegazioni.
La gestione della BMS, che incide sul bilancio comunale e sulle tasche dei cittadini per quasi 7 milioni di euro, è stata da sempre il tallone d’Achille di questa amministrazione che non ha mai voluto intraprendere azioni che potessero riportare l’azienda nell’alveo della normalità e della continuità. Si è preferito continuare nel solco delle vecchie amministrazioni piuttosto che attuare appieno la “riforma Madia” per garantire la continuità di un posto di lavoro a oltre 150 famiglie. Si è preferito pagare debiti fuori bilancio piuttosto che dare alla società una parvenza di impresa solida e non più assistita.
Ma chi sa leggere i bilanci sa che la BMS è decotta e se non si scegliesse di invertire la rotta si rischierebbe la chiusura. Le avvisaglie ci sono con tutti gli stipendi pagati a singhiozzo o in ritardo. Quale segnale migliore (o peggiore!!!) per leggere lo stato di salute della Brindisi Multiservizi?
Si diceva che sarebbe sufficiente riavvolgere il nastro degli ultimi giorni di quest’amministrazione per apprezzarne il fallimento ma facendo attenzione che il cortometraggio non sia visto da minori; soprattutto dai giovani studenti che hanno partecipato o parteciperanno al progetto tanto caro al sindaco, la Città Dei Ragazzi; perché dalla visione diseducativa si genererebbe solo delusione ed amarezza come quella provata da gran parte della città, da tutta quella che soffre e che è stata dimenticata in questi anni.
Non è sufficiente uno splendido caicco, inserito una splendida cornice, con splendidi artisti, per nascondere 1000 nefandezze; ed oggi ormai troppo tardi e se ne è accorto anche Emiliano che senza tanti giri di parole ha liquidato il sig. Rossi, come ha fatto chiaramente intendere nelle sue ultime comparsate brindisine.
La messa è finita! E non è finita granché bene.