“A chi fa comodo tenere chiusa la piscina al quartiere Sant’Elia?”
Riceviamo e pubblichiamo una nota del presidente dalla Associazione Asd Freedom Sport Brindisi
Sono il Presidente della Associazione ASD FREEDOM SPORT con sede in Brindisi alla Via Tiziano n. 3, iscritta alla Associazione Centri Sportivi Italiani affiliata al CONI. La Associazione dallo scrivente rappresentata opera nel settore del nuoto. In data 10/08/2022, a seguito di un bando indetto dalla Amministrazione, ho effettuato il previsto sopraluogo presso la piscina comunale sita in via Ligabue al quartiere Sant’Elia. Purtroppo non ha potuto partecipare alla procedura aperta telematica per l’affidamento in concessione del servizio di gestione della suddetta piscina, indetto con delibera della Giunta Municipale n. 247 del 01/07/2022, in quanto non in possesso dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica-finanziaria quali l’aver gestito per almeno tre anni nell’ultimo quinquennio una piscina con analoghe caratteristiche o il possesso di un fatturato complessivo nell’ultimo triennio non inferiore ad euro 200.000,00 per anno. E’ bene precisare che tanto il bando innanzi richiamato che il precedente dello stesso tenore, indetti per la individuazione di un soggetto gestore che avesse questi requisiti, sono andati deserti. E che intanto l’Amministrazione continua a spendere risorse ingenti per evitare che si producano danni irreversibili alla piscina. Con una pec del 7 novembre scorso, indirizzata al Sindaco, all’Assessore all’impiantistica sportiva, all’Assessore ai Lavori Pubblici ed al Presidente del Consiglio Comunale con preghiera, a quest’ultimo, di informare tutti i capigruppo, ho formalizzato la mia disponibilità a gestire la suddetta piscina pagando il canone previsto di Euro 15.000,00 annue. Ancora una volta, come già accaduto con precedenti comunicazioni inviate alla Amministrazione sullo stesso argomento, non ho ricevuto alcuna risposta. Sembra quasi che vi sia la volontà di tenere chiusa la piscina a tutto svantaggio di quanti praticano nuoto nella nostra città per sport o per esigenze legate al loro stato di salute. E, allo stesso tempo, arrecando un danno alle casse comunali visto che in questi tre anni di chiusura il Comune ha speso per manutenzioni una somma superiore a quanto avrebbe incassato in diedi anni di concessione a terzi della piscina con un canone di 15.000,00 euro. Mi auguro che l’interesse degli Organi di stampa possa far cessare questo assurdo stato delle cose. Tanto più che per altri impianti sportivi cittadini si è provveduto all’affidamento diretto della gestione a Cooperative neo costituite e che tale orientamento sarebbe ancor più necessario per la gestione della piscina del quartiere Sant’Elia atteso la diserzione di tutti i bandi sinora emanati.