A scuola di Pugilato presso la Boxe Iaia, entusiasti gli studenti del “Ferraris-DeMarco-Valzani” dell’esperienza con il maestro Carmine Iaia
La Boxe Iaia Brindisi del maestro Carmine e l’IISS “Ferraris De Marco Valzani – Polo Messapia” insieme contro la dispersione scolastica. Si è concluso con partecipazione ed entusiasmo il progetto del Modulo “Kappa Oh!” del progetto PON “Liberi tutti” basato sul pugilato no-contact con la collaborazione del maestro Carmine Iaia, rivolto a 20 studenti del biennio dell’istituto professionale brindisino, tra i 15 e i 16 anni di età, con l’obiettivo di educare alla boxe come disciplina e “nobile arte” attraverso azioni pratiche di allenamento motorio e comprensione della tecnica specifica attraverso momenti di dialogo e confronto con i ragazzi per sollecitare la partecipazione del singolo a pratiche di riflessione.
L’attività si è svolta in due momenti, uno prettamente fisico e sportivo, l’altro teorico. Per entrambi gli ambiti è stato comunque fondamentale, ai fini dell’apprendimento, l’aspetto della disciplina che caratterizza, nel particolare sport come il pugilato con l’osservazione di determinate regole, il rispetto verso se stessi, verso l’avversario, verso educatori, allenatori e maestri.
Tutti gli studenti hanno scelto di partecipare con entusiasmo e voglia di fare, sensazioni cresciute con il susseguirsi del tempo trascorso in palestra, in tutto 30 ore, tre delle quali tra teoria e colloqui e la restante parte in attività motoria, tecnica e tattica pugilistica e difesa personale. Dei 20 ragazzi coinvolti 14 erano maschi e le restanti 6, femmine. La spontanea adesione di queste ultime al Modulo del PON, a dispetto del pensiero comune e anacronistico che la boxe sia uno sport appannaggio degli uomini, ha dimostrato tanto in termini di socialità.
Le sedute di allenamento, si sono tenute direttamente presso la palestra della Boxe Iaia sotto la supervisione del maestro Carmine Iaia, in orario pomeridiano. Gli studenti hanno raggiunto la sede di allenamento al termine delle lezioni scolastiche. Per permettere ai giovani atleti di partecipare in maniera diretta alle sedute di allenamento la scuola ha disposto per loro anche i pasti.
Entusiasmo espresso dalla Dirigente Scolastica, la prof.ssa Rita Ortenzia De Vito che ha dichiarato: “Abbiamo creduto sin da subito nella potenzialità di questo progetto che, in corso di svolgimento, si è rivelato ancora piú incisivo e opportuno per questi studenti che hanno partecipato con assiduità ed entusiasmo allo stesso. Per giovani come questi, in un momento storico che ci vede reduci da due anni di pandemia e restrizioni, si è reso necessario fornire contributi di socializzazione e condivisione accompagnati da rinforzi positivi per il raggiungimento di obiettivi come padronanza e rispetto della propria e altrui fisicità e della propria e altrui forza fisica e mentale, aumento dell’autostima e autoefficacia, ri-scoperta del piacere di vivere il corpo, educazione ai valori positivi dello sport e delle regole sociali, lealtà e confronto costruttivo, potenziamento dei sani stili di vita. Un forte ringraziamento per questo va al maestro Carmine Iaia e al Prof Giuseppe Lonero, tutor del modulo.”
E proprio il professor Lonero, ha commentato lo svolgimento del modulo: “E’ stato davvero illuminante poter constatare con quanta passione e carattere il maestro Carmine Iaia, che ringrazio per la collaborazione, abbia condotto questo percorso con gli studenti. Passione ricambiata dai ragazzi che hanno potuto conoscere aspetti di uno sport, come il pugilato, carico di cultura e di una storia che, pur legandolo al nostro territorio, a causa della mancanza di opportunità di approfondirne certi contenuti porta a preferirgli le arti marziali. Ben venga che la scuola possa dare sempre più spazio ad occasioni come queste che permettono ai giovani di conoscere gli aspetti più interessanti della nobile arte.”
Grande emozione per il maestro Carmine Iaia che ha esternato la propria soddisfazione: “È stata una splendida esperienza, appagante dal punto di vista professionale. Lavorare con i ragazzi è sempre emozionante soprattutto quando, oltre all’aspetto sportivo legato all’addestramento della boxe si possono affrontare aspetti legati a riflessione, comunicazione e ascolto attivo. Mi sono messo a loro disposizione cercando di aiutarli anche nelle proprie insicurezze e posso dire che ha funzionato tutto molto bene. Ringrazio la Preside De Vito e il tutor, prof Giuseppe Lonero, per l’opportunità”.