“Brindisi Bene Comune perde sempre l’occasione per ben tacere”
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del coordinamento cittadino Fratelli d’Italia Brindisi
Ormai è un film visto e rivisto: ogni volta che un consigliere del centrodestra, il capogruppo di FdI su tutti, interviene sulle scelte dell’amministrazione comunale, scatta il fuoco di fila delle formiche di Brindisi Bene Comune, che con i simpatici e operosi animaletti hanno poco a che vedere, essendo più simili nei loro comportamenti a branchi di lupi pronti a sbranare il malcapitato che osa mettere in discussione l’operato del Sindaco e della sua giunta.
Quello che le formichine di BBC però non hanno considerato, è l’impossibilità di cancellare quanto messo in rete negli anni, e che puntualmente è a disposizione di chi voglia ricercare verità non di comodo.
Si attacca quindi Oggiano che chiede per l’ennesima volta una destinazione diversa per la ex delegazione comunale del Casale, omettendo però di dire che:
Alle pacifiche manifestazioni per chiedere un diverso utilizzo della struttura ha partecipato ripetutamente l’intero centrodestra, e durante le stesse sono state raccolte diverse centinaia di firme di abitanti del quartiere che sostenevano e spesso avevano anticipato tali richieste.
Per realizzare detto centro è stato “sfrattato” il servizio 118, e per mancanza dello stesso i quartieri Casale, Paradiso, e la costa fino ad Apani sono rimaste scoperte per un lunghissimo periodo di un servizio essenziale. A questo si aggiunga che, per mancanza di soccorsi immediati, un anziano ha perso la vita nei locali della posta, e che lo stesso avrebbe potuto probabilmente essere salvato dal pronto intervento dei sanitari che fino a poco tempo prima avevano la loro sede a cento metri in linea d’aria dal luogo del tragico evento.
Si sono impiegati più mesi per trovare una nuova sede al servizio 118, ma lo stesso è inattivo da più di 15 giorni per problemi alla struttura dove è stato, dopo immense peripezie, allocato.
Il quartiere Casale, che si trova dal lato opposto della città, può a ragion veduta essere considerato una sorta di “frazione”, ma nonostante ciò non vi si trova traccia di nessun servizio comunale decentrato, mentre avrebbe tutte le ragioni di esistere una delegazione comunale, una sede di zona della Polizia Locale, un centro comunale di aggregazione per i cittadini, mentre la Comunità di minori stranieri, ovviamente benvenuti nella città dell’accoglienza, potrebbe benissimo essere ubicata altrove, senza nessun rischio di distrazione di fondi dedicati, essendo varie le voci utilizzabili per la spesa dei fondi Pon Sicurezza, Polizia Locale su tutti.
Ma tutto questo non ci meraviglia: Rossi & Co. ci hanno abituati ad un modo di intendere la gestione della cosa pubblica lontano anni luce dai principi democratici della discussione e della condivisione delle scelte, più simili a quegli stalinisti di sovietica memoria abituati ad obbligare gli altri a subire la propria visione del mondo.
Piuttosto che dialogare essi preferiscono imporre, vedi la mancata realizzazione di un parcheggio nella ex caserma Ederle in via dei mille, che avrebbe potuto disingolfare dal traffico il centro, realizzando invece un “gabinetto per cani” ed un centro di spaccio, tant’è che le pur rare famiglie che avevano provato a portarci i propri figli ormai se ne tengono alla larga.
Di più, l’ostinazione a voler realizzare una pista ciclabile su una arteria di collegamento come viale Aldo Moro, (anziché cercare altre soluzioni) ,eliminando una corsia senza considerare che così si creerà una lunga teoria di auto incolonnate dietro ai bus obbligati alle fermate, aumentando quindi traffico e smog: il tutto per compiacere pochi amanti della bici ai quali evidentemente non bastano i vari parchi e le piste ciclabili da e per la Pittachi.
I cittadini di Brindisi sono stanchi di tutto ciò, ma fortuna vuole che si sia ormai agli sgoccioli: in primavera si andrà alle urne per il rinnovo del consiglio comunale, e se il malcontento nei confronti di Rossi, che si avverte palesemente in ogni dove, si trasferirà nelle urne, presto potremo ricominciare a mettere in moto la nostra città, con l’impegno solenne a trovare forme di consultazione popolare ogni qual volta ci saranno da prendere decisioni importanti che investano la vita dei cittadini.