Caso “Mykonos Magic”, la nave che doveva ospitare le Forze dell’ordine per il G7 ma risultata in condizioni inadeguate, comunicazione della prefettura e del Nuovo Sindacato Carabinieri

Caso “Mykonos Magic”, la nave che doveva ospitare le Forze dell’ordine per il G7 ma risultata in condizioni inadeguate, comunicazione della prefettura e del Nuovo Sindacato Carabinieri

Comunicazione della prefettura di Brindisi circa la situazione di alcuni degli alloggi per i rappresentanti delle forze dell’ordine arrivati da fuori provincia e regione per la sicurezza del G7. I militari dovevano alloggiare presso la nave “Mykonos Magic”, ma 150 cabine della stessa sono risultate non idonee allo scopo. Di seguito il testo:
“Nella giornata di ieri 9 giugno, durante le operazioni di accoglienza e sistemazione del personale di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, messo a disposizione della Questura di Brindisi per i servizi di ordine e sicurezza pubblica del G7, si è potuto constatare come circa 150 delle oltre 1500 cabine della nave ‘Mykonos Magic’ siano risultate inidonee all’uso.
Subito la Questura di Brindisi, con il suo Vertice in testa, si è adoperata per una puntuale verifica della situazione che ha consentito fin dalla mattinata odierna di avviare la ricerca di strutture alloggiative alternative anche nelle limitrofe province di Lecce e Taranto.
Il personale sarà impiegato nei servizi previsti solo a emergenza risolta. Di tutte le iniziative in corso sono informati i rispettivi Comandi e le Organizzazioni Sindacali.
Questa Prefettura sta garantendo una totale assistenza anche nella predisposizione delle relative convenzioni e tiene costantemente informato il Ministro dell’Interno che segue con la massima attenzione la situazione.”
Di tono ben più duro la comunicazione stampa del Nuovo Sindacato Carabinieri i che condanna la circostanza, ecco il testo:
«Non possiamo non denunciare per l’ennesima volta, il demansionamento e la scarsa considerazione riservata ad un reparto che costituisce – anzi dovrebbe costituire – l’eccellenza dell’Arma dei Carabinieri. I militari del reparto scorte, personale altamente specializzato per il delicato incarico chiamato a svolgere, è stato confinato in una topaia galleggiante a Fasano, anziché essere alloggiato nelle immediate vicinanze delle personalità da proteggere, per non parlare del servizio da espletare, organizzato superficialmente con disposizioni da parte di chi non ha esperienza in materia di scorte». Lo denuncia Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC). «Quello che è accaduto non è un episodio isolato, ma in questo caso è ancora più triste perché siamo il paese ospitante il G7 e si è avuto tutto il tempo disponibile per programmare nei migliori dei modi, ma così non è stato e lo sconforto nei colleghi chiamati a scortare i più grandi della terra, è tangibile. Bisogna investire sul personale – dice Parrella – incentivandolo senza deprimerlo e mortificarlo. I briefing sulle scorte vanno fatti anzitempo e non il minuto prima di intraprendere il servizio. Il personale preposto deve conoscere tutti i dettagli e deve essere messo nelle condizioni di operare al meglio sul territorio, attuando le misure di sicurezza previste e non facendo sempre i salti mortali per tamponare quelle falle create dalla mancanza di fondi e dalle disposizioni di chi, con poca esperienza messo lì a dare ordini, non conosce nello specifico quel determinato servizio. A margine di questa ennesima grave mancanza, credo sia giunta l’ora di prendere in seria considerazione l’istituzione di un reparto nell’Arma con a capo un ufficiale superiore specializzato, con altrettanti dipendenti collaboratori conoscitori del servizio, in modo da gestire tutto in sede centrale senza demandare alle regioni».

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