“Centri anziani e piscine comunali: due facce della stessa medaglia!”
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Capogruppo del PRI Gabriele Antonino relativo ai centri anziani ed alle piscine comunali
Ho posto in diverse occasioni alla attenzione del Consiglio Comunale la necessità di restituire quanto prima alla comunità degli anziani brindisini le strutture che gli erano state sottratte come diretta conseguenza della pandemia da Covid 19 e della necessità di attrezzare adeguati hub vaccinali.
In un ordine del giorno fatto proprio dall’intero Consiglio Comunale auspicavo che si potessero reperire ambienti alternativi rispetto al centro anziani del quartiere Bozzano nelle more della decisione della ASL di confermarne o meno la destinazione di centro vaccinale.
Nell’ultima riunione della Assise Cittadina finalmente il Sindaco aveva assunto l’impegno ad utilizzare quale struttura destinata a centro temporaneo di aggregazione degli anziani la ex delegazione comunale del quartiere Sant’Elia, garantendo che entro una settimana si sarebbe provveduto al suo riadattamento.
Da allora sono trascorsi 30 giorni e nulla è accaduto.
Discorso analogo può essere fatto per le piscine comunali.
Rispondendo ad una mia interrogazione l’Assessore con delega all’impiantistica sportiva aveva comunicato la decisione di non includere più le piscine comunali tra i beni da porre in vendita aggiungendo che si sarebbe provveduto ad affidarne la gestione ai privati per un tempo sufficiente ad ammortizzarne gli investimenti essendosi rivelata fallace la precedente soluzione di limitare la gestione ad un anno nelle more della vendita delle strutture.
Anche in questo caso il periodo previsto per la pubblicazione del bando era stato ipotizzato in7/10 giorni. Ne sono trascorsi 17 ma dell’avviso pubblico non si ha alcuna notizia.
E’ una modalità di procedere quanto meno singolare che ignora le esigenze quotidiane di fasce importanti della popolazione brindisina come gli anziani o quanti praticano sport acquatici o sono costretti a frequentare le piscine per fini terapeutici.
Mi auguro che questo dilatarsi dei tempi non sia dovuto alla circostanza che a sollevare le questioni sia stato un Consigliere Comunale di opposizione perché tanto vorrebbe dire svilire le funzioni di chi è stato chiamato a rappresentare la città con un larghissimo suffragio elettorale.
Sarebbe uno strano modo di intendere il confronto democratico.