Erchie, intervista al sindaco Nicolì rispetto agli attacchi dell’opposizione
Nei giorni scorsi i due consiglieri di minoranza hanno attaccato il sindaco Pasquale Nicolì in merito a presunte anomalie nella gestione del comune di Erchie definendo un quadro fosco in termini di legalità e trasparenza. Tra le prime questioni reclamate ci sarebbe l’assenza o meglio il mancato rispetto di norme ed istituti di Legge tanto da invocare l’intervento del Prefetto e addirittura del Ministero dell’Interno.
Sindaco, che cosa risponde a queste critiche?
A riguardo mi permetto di richiamare un principio filosofico formulato da Wundt: L’Eterogenesi dei fini. L’opposizione in questo caso invoca le istituzioni non per il ripristino della presunta violata legalità, bensì per il ritorno al potere. La domanda da porsi a mio avviso è: questi signori oltre alle elezioni cosa hanno perso? Spero che qualcuno cominci a riflettere e a prendere consapevolezza che qualcosa inizia a cambiare. Le elezioni amministrative le abbiamo vinte per aver promesso agli elettori il Cambiamento. Ma il cambiamento ha bisogno di una struttura di supporto che aiuti la politica in tale percorso. C’è la necessità di costruire modalità lavorative diverse, orientate alla soluzione dei problemi e non alla tutela delle proprie responsabilità. Bisogna scardinare il culto dell’adempimento amministrativo svincolato dalla propria azione in attuazione del programma di governo democraticamente approvato dagli elettori.
Che cosa sta facendo l’Amministrazione per adeguare la macchina amministrativa del Comune?
In tale contesto la prima azione compiuta è stata quella della modifica dell’assetto organizzativo, al fine di renderlo funzionale al perseguimento dei fini istituzionali previste nelle linee guida di mandato dato dagli elettori. Ma gli ‘scienziati’ dell’opposizione blaterano invece asserendo che tali processi organizzativi sono stati messi in essere per demotivare i dipendenti; come se i dipendenti si affezionassero più al capo di turno che al proprio ruolo ed all’ente che gli paga lo stipendio.
L’opposizione ha anche più volte sostenuto che i dipendenti del Comune stanno scappando a causa del volere del Sindaco. Questa affermazione è vera?
Anche qui occorre precisare che l’introduzione di un paradigma diverso (diverso modo di intendere il e fare il proprio lavoro) ha inevitabilmente generato delle riflessioni in capo ai dipendenti che hanno preferito confrontarsi con realtà per loro più confacenti. Vi sono poi i due funzionari che hanno chiesto ed ottenuto il comando e che, al di là delle motivazioni dei richiedenti, lo stesso è stato concesso nell’interesse dell’ente. Le nuove e diverse esperienze lavorative, in contesti completamente diversi, avrebbero apportato, al di là delle motivazioni dei richiedenti, delle ricadute positive al loro ritorno in comune, in termini di esperienza ed approccio lavorativo.
Rispetto al presunto contrasto tra il volere del sindaco e quello dei dirigenti, cosa ci può dire?
Premesso che il comune non ha dirigenti, ma semplici incaricati di Posizione Organizzativa, e che il sindaco ha il solo volere di realizzare il proprio programma di governo per l’attuazione del mandato conferitogli dagli elettori, tutto il resto è contorno. Quello che viene millantato come ingerenza è semplice tentativo di far capire che ci sono modi diversi per giungere ad un risultato e ciò al di là di chi temporaneamente governa. Pertanto è inconcepibile che tantissimi atti di indirizzo non abbiano in questi due anni trovato attuazione. Così come risulta incomprensibile che il sindaco o la giunta debbano visionare l’Albo pretorio on line del comune per sapere cosa fanno i responsabili delle strutture organizzative, altro che Bassanini.
Rimanendo sempre sulla gestione amministrativa, l’opposizione l’accusa di scelte altalenanti sul numero delle aree organizzative. Cosa è accaduto?
Un comune di 8.000 anime non si poteva permettere una Organizzazione che vedeva ben 6 settori/aree di gestione con circa 2,5 dipendenti per ogni apicale responsabile di Posizione Organizzativa. Da qui la necessità della riorganizzazione e razionalizzazione dell’impiego delle risorse e dei processi gestionali, riaccorpati per funzioni omogenee e dinamicamente condensate in tre Aree di gestione. Tutto ciò senza arrecare nocumento alcuno nella gestione dei servizi al cittadino.
Tra le note dolenti dell’organizzazione comunale c’è sicuramente quella della Polizia Locale. Erchie ha ancora un corpo di Vigili Urbani?
Anche in merito alla questione della Polizia Locale occorre effettuare alcune precisazioni. L’eliminazione ed il riaccorpamento delle funzioni in capo ad altra area sono frutto di scelte razionali di ordine giuridico ed economico. Di ordine giuridico perché non si giustifica un capo per due soli Operatori, atteso che il comandante della Polizia Locale è previsto per legge in un Corpo con almeno sette vigili; cosi come non è giustificato sul piano economico la presenza di una Posizione Organizzativa per tale fattispecie. I consiglieri di opposizione dovrebbero spiegare ai concittadini di Erchie perché negli anni passati non hanno sostituito i vigili che andavano in pensione? Perché hanno trasformato vigili in dipendenti amministrativi? Tutto quello che oggi emerge è esattamente frutto delle scelte errate in materia di gestione delle risorse umane, cui nel tempo si cercherà di porre rimedio.
Per concludere, come è possibile che l’opposizione sostenga che il Comune di Erchie non abbia il responsabile anticorruzione e privacy?
L’opposizione anche su questo dice cose non vere. Millantano l’assenza di figure istituzionali quali il responsabile anticorruzione, privacy ecc. mai viste tante falsità, atteso che tali figure esistono e sono operative, ma oggi non vi sono denunce per assenteismo o per corruzione, fattispecie tutte presenti nel recente passato. Per la privacy, in base al Reg. UE 679/2016 e Codice Privacy nazionale ogni PA deve avere un Responsabile Protezione Dati personali (anche conosciuto come DPO, dall’acronimo inglese).
Il Comune di Erchie ha come DPO l’azienda LiquidLaw srl – Azienda spinoff UniSalento, con referente persona fisica per il ruolo (come imposto dalle norme in caso di incarico a persona giuridica) nella persona del prof. avv. Marco Mancarella. Internamente all’ente vi è poi un modello privacy che vede:
– un titolare del trattamento, che è il Comune nella persona del legale rappresentante;
– più designati al trattamento (segretario, funzionari apicali), che seguono le istruzioni del titolare;
– più autorizzati al trattamento (funzionari, dipendenti a tempo determinato) che seguono le istruzioni dei designati. Da tutto ciò emerge con assoluta certezza che per quanto concerne la privacy, se manca un Segretario di certo non si blocca il modello previsto dalla legge.
Identiche valutazioni valgono per il responsabile dell’anticorruzione, ruolo esercitato dal segretario comunale quale figura istituzionalmente preposta e le cui funzioni sono dinamicamente eserciate dal segretario presente per tempo. E su questo da loro stessi esercitato con le continue denunce su tutti gli atti di livello adottati, puntualmente trasmessi alla Guardia di Finanza che con immediatezza interviene, per cui si assicura che il controllo c’è ed è attuato in maniera generalizzata. In ultimo vorrei rassicurare tutti che adesso in Comune non c’è nulla da nascondere poiché gli attuali amministratori lavorano da una posizione completamente diversa rispetto a chi blatera. Per questo siamo aperti ad ogni controllo ispettivo avendo come mission quella di fare bene per la comunità, pur fra tutte le criticità riscontrate.