
Fials a muso duro sull’utilizzo arbitrario dei fondi dei dipendenti dell’Asl Brindisi

La FIALS esprime forte preoccupazione riguardo la gestione delle risorse destinate ai fondi contrattuali del comparto sanitario, in particolare per l’anno 2025. Come sindacato, riteniamo fondamentale che la contrattazione riguardante la ripartizione delle risorse avvenga con trasparenza e coinvolga attivamente tutte le parti sindacali, come previsto dall’art. 10 del CCNL del comparto Sanità, che consente la negoziazione dei criteri di ripartizione su base annuale. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito a una preoccupante tendenza dell’Azienda a procedere con la definizione dei fondi senza una reale discussione con le rappresentanze sindacali, riducendo il nostro ruolo a una mera presa d’atto di decisioni già prese unilateralmente.
La situazione che si è venuta a creare ha avuto un impatto diretto sulla gestione delle risorse stesse, con un utilizzo delle stesse che, come evidenziato dai dati comunicati, risulta spesso arbitrario e privo di un adeguato controllo condiviso. In particolare, l’analisi della spesa del 2024 ha messo in luce alcune criticità significative, come lo sforamento dei costi previsti per la pronta disponibilità, che ha visto un aumento di circa 60.000 euro rispetto a quanto inizialmente previsto dal piano annuale delle emergenze. Nonostante fosse stato concordato un impegno per monitorare i risultati di tale piano, tramite riunioni trimestrali con le Rappresentanze Sindacali, questo non è stato mantenuto. La FIALS chiede pertanto la riattivazione immediata del tavolo tecnico per un monitoraggio congiunto e un’accurata revisione delle spese effettuate.
Un altro tema che richiede attenzione è l’uso del lavoro straordinario, la cui spesa è raddoppiata rispetto al 2020, con picchi evidenti in alcune unità operative, tra cui l’Area Gestione Tecnica e la Direzione Generale. Questi dati indicano chiaramente una carenza di organico, in particolare nei profili amministrativi, e sollevano il dubbio sulla gestione delle assunzioni, che appaiono rallentate e paralizzate per alcune categorie, nonostante siano urgenti. È incomprensibile come, mentre in altre strutture aziendali si proseguano le assunzioni, l’ASL di Brindisi non abbia ancora dato il via libera ad assunzioni per categorie protette.
Inoltre, la questione dell’indennità di rischio radiologico resta irrisolta, con i dipendenti ancora in attesa della liquidazione delle indennità per gli anni 2022, 2023 e 2024. Si attende inoltre la nomina della commissione per la valutazione del rischio, una situazione che crea incertezza e disagi tra il personale coinvolto.
Guardando al futuro e alla ripartizione delle risorse per l’anno 2025, la FIALS ritiene che sia imprescindibile che le risorse destinate alle indennità legate al profilo professionale, alla presenza in servizio e alle particolari unità operative siano garantite, assicurando equità e trasparenza. Alla luce delle residue risorse, la FIALS propone tre obiettivi principali per migliorare la gestione delle risorse e favorire il benessere del personale sanitario:
Abbattimento della spesa per il lavoro straordinario: L’obiettivo è destinare una quota maggiore di risorse alla performance, che attualmente risulta molto bassa nell’ASL di Brindisi rispetto ad altre aziende sanitarie pugliesi.
Avvio delle procedure per l’attribuzione dei Differenziali Economici di Professionalità (DEP): Chiediamo che venga fornito un numero dettagliato dei dipendenti suddivisi per area che potrebbero partecipare alle procedure selettive per l’attribuzione dei DEP, e se l’azienda intende approvare un regolamento che disciplini tale processo.
Revisione della mappatura degli incarichi di funzione: In seguito alle modifiche dell’atto aziendale, chiediamo che vengano avviate immediatamente le procedure per l’affidamento degli incarichi ancora vacanti o non istituiti, garantendo una gestione più efficiente delle risorse umane in azienda.
Siamo fermamente convinti che la corretta gestione delle risorse dei fondi contrattuali sia fondamentale non solo per il buon funzionamento del sistema sanitario, ma anche per garantire i diritti dei lavoratori e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Non accetteremo più che le decisioni vengano prese senza il nostro coinvolgimento e senza una reale discussione su come distribuire le risorse in maniera equa e funzionale per il bene del nostro sistema sanitario e dei suoi operatori.