Giovani talenti al MediaPorto, la prima di “Vite incrociate”
“Vite intrecciate”, il cortometraggio realizzato nell’ambito del progetto “Ri-connessioni”, sarà proiettato in anteprima venerdì 5 luglio alle ore 18.30 presso il MediaPorto di Brindisi. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. “Ri-connessioni” è realizzato dall’Associazione culturale e artistica SMTM APS, in collaborazione con il Comune di Brindisi, l’Istituto Comprensivo Cappuccini di Brindisi, il Consorzio Nazionale CGM, l’ente di istruzione per l’artigianato e le PMI e la cooperativa sociale Onlus Eridano. L’iniziativa è stata finanziata dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEU Pnrr M5C3 – Investimento 1.3, con l’obiettivo di affrontare la povertà educativa nel Mezzogiorno, sostenendo il terzo settore con interventi socio-educativi strutturati.
Il progetto è rivolto a 150 minori tra gli 11 e i 17 anni della provincia di Brindisi nell’ottica di offrire loro un’opportunità educativa del tutto gratuita. “Ri-connessioni” mira a prevenire la dispersione scolastica e ad ampliare l’offerta formativa attraverso attività laboratoriali ed esperienziali, con un particolare focus sulla didattica dell’audiovisivo. Il cinema e l’audiovisivo, in generale, sono utilizzati come strumenti alla luce della loro capacità
comunicativa e di coinvolgere profondamente i giovani stimolandone la creatività e la consapevolezza. Il modulo formativo del progetto, della durata complessiva di cento ore, è culminato nella realizzazione del cortometraggio, una produzione che ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Maurizio Ciccolella, direttore e docente della “Scuola Talìa”, che ha curato la regia e la direzione esecutiva del lavoro. I ragazzi coinvolti nel progetto hanno avuto l’opportunità di sperimentare tutte le fasi della produzione cinematografica, dalla sceneggiatura alla realizzazione pratica sul set. Il cortometraggio “Vite intrecciate” affronta il tema della resilienza, esplorato attraverso
una narrazione che mette in luce le difficoltà e le sfide affrontate dai giovani protagonisti.
La resilienza diventa così un filo conduttore che permette di indagare le capacità di resistenza e adattamento dei ragazzi di fronte alle avversità, offrendo al pubblico una riflessione profonda e significativa. La creazione del corto ha richiesto un processo creativo intenso e collaborativo: i ragazzi hanno lavorato alla sceneggiatura per un lungo periodo sviluppando idee che potessero esprimere le proprie emozioni e visioni, creando una storia che risuonasse con le loro esperienze e aspirazioni.
Durante le riprese, gli aspiranti attori hanno avuto la possibilità di improvvisare, basandosi su un canovaccio di base, scelta che ha favorito l’autenticità delle interpretazioni e ha permesso ai ragazzi di misurare le proprie qualità recitative in modo spontaneo e naturale.
La presenza di professionisti del settore, come il direttore della fotografia, Paco Maddalena, ha garantito che ogni aspetto tecnico del cortometraggio fosse curato con precisione. Le giornate di ripresa, organizzate in sessioni intense di otto ore, hanno permesso di concentrarsi su poche scene alla volta, assicurando un lavoro meticoloso e di alta qualità. La fase di montaggio, durata 30 ore, è stata altrettanto cruciale. Ogni scena è stata scandagliata e perfezionata per garantire la coerenza narrativa e visiva del cortometraggio. Il risultato finale è un’opera che riflette le capacità tecniche acquisite dai ragazzi, la loro crescita personale e il loro impegno nel raccontare una storia di grande umanità, delicata e toccante.
«Il cinema – ha detto Maurizio Ciccolella – ha offerto ai giovani partecipanti una piattaforma creativa e uno spazio sicuro per approfondire temi complessi. Il loro impegno e la loro capacità di tradurre esperienze personali in narrazioni testimoniano la potenza trasformativa dell’educazione audiovisiva. Questo progetto dimostra come il cinema possa fungere da veicolo per il cambiamento sociale, permettendo ai giovani di riscoprire e valorizzare il proprio potenziale in un contesto di crescita comune. Sono fiducioso che “Ri-connessioni” continuerà a offrire ulteriori occasioni creando un terreno di crescita personale nel quale sia percepita la potenza e l’opportunità della relazione. Li ringrazio perché progetti come questo diventano uno strumento di crescita anche per chi li conduce
e li coordina».
Oltre alla realizzazione del cortometraggio, attraverso laboratori e incontri, i ragazzi hanno avuto modo di sviluppare competenze trasversali essenziali come il lavoro di squadra, la comunicazione efficace e la capacità di risolvere problemi. Il coinvolgimento in un progetto creativo ha permesso loro di esprimere la propria creatività e di scoprire nuovi interessi e passioni. Il progetto “Ri-connessioni” ha una validità biennale, ciò significa che le attività del laboratorio di cinema si rinnoveranno anche nel prossimo anno scolastico. A partire da settembre, sarà possibile effettuare nuove iscrizioni, sempre gratuite, per permettere ad altri giovani di partecipare a questa esperienza formativa unica. Oltre al laboratorio di cinema, il progetto continuerà a proporre diverse attività formative e culturali, in collaborazione con i partner coinvolti. L’obiettivo è di offrire ai ragazzi della provincia opportunità di crescita personale, sempre in ottica di contrasto della povertà educativa e di promozione dell’inclusione sociale.