Indagini a Fasano sulla morte nel vano ascensore di Clelia Ditano, divieto temporaneo di svolgimento attività professionali per due indagati

Indagini a Fasano sulla morte nel vano ascensore di Clelia Ditano, divieto temporaneo di svolgimento attività professionali per due indagati

Nel corso della serata dello scorso 22 luglio 2024, i Carabinieri della Stazione di Fasano (BR) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali e imprenditoriali della durata di un anno, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi nei confronti di due persone, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi svolta a seguito del decesso della giovane Clementina (Clelia) Ditano avvenuto lo scorso 1° luglio.
In particolare, il G.I.P. ha applicato la citata misura nei confronti di due dei quattro indagati, rispettivamente nelle qualità di amministratore di condominio e responsabile tecnico della società di manutenzione degli ascensori, ai quali è addebitato il reato di “omicidio colposo”.
Nel provvedimento cautelare è evidenziata, allo stato, la sussistenza di gravi indizi a carico degli indagati perché ritenuti responsabili, ciascuno nelle vesti di rispettiva competenza, di “grave negligenza, imprudenza, imperizia ed inosservanza della normativa e degli obblighi contrattuali posti a base della regolare manutenzione dell’impianto ascensore del condominio” per non aver impedito, “omettendo scientemente di effettuare le necessarie riparazioni ovvero di mettere in sicurezza l’ascensore e comunque di inibire l’uso dello stesso a fronte della più volte accertata difettosità della chiusura delle porte dei piani”, che la giovane, uscita dal proprio appartamento e direttasi verso la porta dell’ascensore per raggiungere il piano terra, trovandola apribile perché guasta, cadesse nel vuoto ed impattasse sul tetto della cabina ascensore ferma al piano terra.
Dopo l’avvenuta esecuzione dell’ordinanza si svolgeranno gli interrogatori di garanzia degli indagati, che potranno difendersi ed offrire la loro eventuale versione dei fatti.

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