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La Polizia di Stato di Brindisi ricorda Giovanni Palatucci, commemorazione svolta in collaborazione con l’Istituto Comprensico “Commenda”
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Una densa manifestazione in memoria di Giovanni Palatucci, Funzionario di Polizia durante il fascismo, in servizio dal 1937 alla questura di Fiume come commissario e poi questore-reggente, che salvò, dal 1939 fino al suo arresto e al suo internamento nel campo di Dachau, nel 1944, circa 5.000 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. E’ stata omaggiata, quindi, la vita di un uomo che ha saputo “stare dall’altra parte”, guardare invece di far finta di non vedere, e agire pur essendo consapevole dell’enorme rischio cui si esponeva.
La Questura di Brindisi ha voluto ricordare, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Commenda, una figura storica riconosciuta di grande valore a ottant’anni dalla prematura scomparsa. Presenti numerosi sindaci della provincia di Brindisi e le massime autorità civili e militari.
Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, Patrizia Carra, del Questore di Brindisi, Giampietro Lionetti e del
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Valeria D’Aprile, Valeria Farina, Cecilia Furone, Gianna Giarratano, Nadine Giove, Antonella Quarta, Annalisa Renna, Assunta Ricci, Maria Rosaria Riezzo, Antonella Schirinzi, Cinzia Zitolo, la DS Patrizia Carra e con la partecipazione del piccolo Davide Schifeo.
Ha concluso la manifestazione un significativo intervento dell’Avvocato C. Yehudah Pagliara, Coordinatore del Centro Ebraico di Cultura “Torah VeZion” di Brindisi.
“È stato un onore per noi – ha affermato la Dirigente Scolastica, Patrizia Carra – poter raccontare ai ragazzi della nostra scuola quale sia il valore di un uomo che, incurante della propria incolumità, ha salvato dalla deportazione migliaia di persone che avevano una sola colpa, essere ebrei. Sul risvolto di copertina di un libro molto importante per la nostra letteratura, “La Storia” di Elsa Morante, sono riportate le parole di un sopravvissuto che esclamò ‘non
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Si è trattato, in definitiva, di una giornata, moderata con sensibilità e professionalità dalla prof.ssa Francesca Carmina Goduto, di grande emozione, che ha visto una platea di giovani attenti e assorti durante la trattazione di temi tanto lontani temporalmente da loro. Ragazzi del 2025 che, come Primo Levi ha auspicato più volte, hanno ascoltato e fatto proprio un momento che possono ritenere lontano, ma che deve vivere dentro di loro portandoli a una piena consapevolezza: “Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa e andando per via, coricandovi alzandovi…”