Lama d’Antico, Fasano, per la Rassegna OFF David Marzi porta in scena l’orrore della guerra con «Li romani in Russia»
Un affresco epico che non omette particolari crudi e rimossi dalla storia, una drammaturgia che si avvale sia dell’ottava classica – quella tipica dei grandi poemi epici – sia del dialetto romanesco di borgata, che rende la narrazione schietta e veritiera.
David Marzi, nel ruolo di attore e regista, porta in scena «Li romani in Russia», monologo tratto dall’omonimo poema in versi di Elia Marcelli. In scena con l’attore romano anche le musiche dal vivo eseguite da Elisabetta Paolini (violino) e Livio Calabresi (tastiere ed effetti sonori)
L’appuntamento è giovedì 24 agosto alle 21.00 al Parco rupestre di Lama d’Antico e rientra nell’ambito della Rassegna OFF, organizzata dalla compagnia SenzaConfine.
Un dramma accompagnato da risate: un ossimoro che racchiude in sé tutta la potenza semantica di un testo che racconta l’orrore della guerra attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona, come in un ideale incontro tra il
mondo delle borgate di Pasolini e la “Divina Commedia” di Dante Alighieri.
Lo spettacolo narra le disavventure di Giggi, Mimmo, Peppe, Nino, Nicola, Remo, giovanissimi soldati della Divisione Torino, spediti a morire da Mussolini nella famigerata campagna di Russia (1941-1943), l’episodio più drammatico vissuto dall’esercito italiano nella Seconda Guerra Mondiale:
Dopo la partenza dalla caserma della Cecchignola, tra le false promesse sull’esito positivo delle operazioni, i treni del regime portano via una generazione sorridente, giovane, sicura di tornare, perché la propaganda fascista inganna sulla realtà della spedizione. E la “passeggiata” si trasforma presto in tragedia: armi, abbigliamento e viveri insufficienti, inadeguati, ridicoli. Un esercito di straccioni e sbandati a cui rimangono solo fame, freddo, paura e il sapore di una disfatta.
Ne partirono 220.000 ma ne tornarono circa 90.000, meno della metà. Un anno e mezzo di guerra con un nemico enormemente più forte e attrezzato e con una natura ferocemente ostile. Il colore che dominerà la spedizione è il bianco, spettrale, terrificante nelle enormi distese con 50° sottozero.
Un anno di orrore, paura, nostalgia e il rammarico di vedersi negare il sacrosanto diritto alla vita e ad amare la vita.
La pièce rientra nel cartellone artistico dell’ATS Katharà nell’ambito del progetto di gestione del Teatro Sociale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fasano.
Info e biglietti: Segreteria Teatro Sociale martedì e giovedì 17:30-19:30 e sabato 10:00-12:00 – infots@comune.fasano.br.it |
Tel. +39 334.1144911 | +39 33888633749 | +39 331 3459554