Manifestazione contro il deposito Gnl nel porto, oltre 500 persone davanti alla sede dell’Autorità Portuale

Manifestazione contro il deposito Gnl nel porto, oltre 500 persone davanti alla sede dell’Autorità Portuale

Oltre 500 persone davanti alla sede dell’Autorità Portuale di Brindisi hanno manifestato nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 24 agosto 2023,  per dire “no” al progetto di Edison insieme agli organizzatori, ossia il sindacato Cgil insieme a Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Emergency – gruppo provinciale di Brindisi, Forum ambiente salute e sviluppo, No Tap-Snam,  Salute pubblica, Anpi, Nac, Medicina democratica e Arci.  Presenti anche i partiti che avevano annunciato la loro adesione e partecipazione e i Consiglieri di opposizione Riccardo Rossi, Roberto Fusco e Pasquale Luperti e Maurizio Bruno. Tanti anche i cittadini e intere famiglie per manifestare il dissenso al posizionamento dell’ormai nominatissimo Deposito Gnl.

Nella mattinata si era tenuta la conferenza dei capigruppo ed il Partito Democratico aveva diramato questo comunicato spiegandone l’esito. Di seguito il testo:
“L’odierna ha raggiunto un’importante intesa che, sulla vicenda Edison, prevede la convocazione di un consiglio comunale monotematico. Infatti, così come stabilito dallo Statuto del Comune di Brindisi che prevede la convocazione di un consiglio comunale in via straordinaria con la sottoscrizione di almeno 1/5 dei consiglieri comunali, i gruppi consiliari del Partito Democratico, di Impegno per Brindisi, di Regione Salento e di Uguaglianza Cittadina hanno presentato una richiesta che è stata accolta dal sindaco Marchionna, che ha impegnato tutta la maggioranza, per la discussione della questione dell’investimento dell’impianto di stoccaggio di gnl da parte di Edison a Costa Morena est, in un consiglio comunale monotematico.
<<Registriamo – dichiarano i capigruppo di Partito Democratico, Impegno per Brindisi, Movimento Regione Salento, Uguaglianza Cittadina – e cogliamo con piacere l’apertura e l’adesione del sindaco Marchionna e di tutta la maggioranza alla nostra istanza per un consiglio monotematico in cui abbiamo richiesto la convocazione del consiglio comunale in via straordinaria, ai sensi del c.2) dell’art.33 del vigente Statuto del Comune di Brindisi, con ordine del giorno monotematico>>.
‘Progetto stoccaggio gnl Edison, determinazioni Consiglio Comunale’ aperto ai rappresentanti della società Edison s.p.a. per la discussione nel merito delle modifiche progettuali sopravvenute, affinché il Consiglio Comunale possa esprimere voto di indirizzo politico riguardo il progetto di stoccaggio di gnl della suddetta società localizzato a Costa Morena est nel porto di Brindisi>>.
Importante anche il percorso propedeutico e preparatorio al consiglio comunale, stabilito all’unanimità in conferenza capigruppo, sulla base di audizioni, a partire da Enel logistics ed Asi, per una piena consapevolezza delle ricadute sul territorio dell’impianto Edison. Siamo pienamente soddisfatti poiché le prerogative dei gruppi di minoranza, che hanno sottoscritto la richiesta legittimata ai sensi dello statuto comunale, sono state rispettate, accolte e pienamente condivise>>.”
In serata è arrivata il comunicato stampa del Consigliere Comunale Diego Rachiero e della Lista Civica Roberto Fusco Sindaco sull’esito della manifestazione. Di seguito il testo:
“La numerosa e sentita partecipazione alla manifestazione appena conclusa innanzi alla Autorità Portuale di Brindisi ha fatto sentire forte il grido di protesta e di dissenso non solo contro il progetto di deposito GNL EDISON, ma più in generale contro una visione della nostra portualità che non ci appartiene, che vogliono imporci e che andrebbe per l’ennesima volta a sacrificare lo sviluppo e la crescita della città.
Una città che già tanto ha dato e perso nel nome del superiore interesse nazionale senza mai ricevere alcuna compensazione o ristoro.
E da quello che è dato vedere oggi una città che ha deciso, come già altre volte in passato, di dire basta.
La problematica che sta animando negli ultimi giorni il dibattito politico in merito a variazioni progettuali, torcia verticale, torcia ground, 45 metri, 38 metri, se da un lato ha avuto il merito di toccare anche alcune corde della odierna maggioranza, dall’altro rischia di spostare l’attenzione da quello che è il vero nervo scoperto: il futuro e lo sviluppo che noi brindisini vogliamo per il nostro porto e per la nostra città.
La vocazione polifunzionale del nostro storico, unico, meraviglioso porto non può e non deve essere sacrificata sull’altare di un mausoleo da 19.500 mc di gas naturale liquefatto, all’ombra di una candela di pochi metri più bassa del nostro Monumento più simbolico e identificativo.
Logistica, cantieristica, blue economy ma anche turismo, diporto, ecc… tutto rischia di essere paralizzato da una enorme, monumentale… stazione di servizio che dovrebbe risolvere la grave crisi occupazionale della città con un’offerta addirittura di 30 nuovi posti di lavoro (dei quali, per inciso, non è dato prevedere neppure quanti potranno essere occupati da nostri concittadini, stante l’elevatissima specializzazione che ovviamente verrà richiesta).
Gravissime sarebbero inoltre le implicazioni che la realizzazione del deposito avrebbe sulla infrastrutturazione della rete ferroviaria sullo sporgente di Costa Morena Est. Probabile appare inoltre il blocco di gran parte della attività portuale durante le operazioni di carico e scarico a causa dei rigidi protocolli di sicurezza. Non è infine dato ad oggi conoscere le eventuali interferenza dell’impianto a regime con il cono di atterraggio aeroportuale.
Non ci si può ovviamente astenere dallo stigmatizzare le problematiche legate ai rischi per la sicurezza, l’ambiente e la salute, ormai ben tristemente note a tutta la cittadinanza, e relative a emissioni di CO2 e all’alto rischio di c.d “incidenti rilevanti”.
Nonostante tutta questa serie di criticità il detto insediamento, come pretendono di insegnarci personaggi più o meno noti esterni ed estranei alla nostra città, dovrebbe essere una manna dal cielo per Brindisi, un impianto ho letto addirittura <<non inquinante e salubre>> che sarebbe folle lasciare ad altre città…. Un’occasione da non perdere insomma.
Mi basta solo chiedere a tutti questi personaggi, che così tanto a cuore hanno il futuro e la crescita di Brindisi, per quale assurdo motivo insediamenti così sicuri, benefici e produttivi siano stati rigettati e respinti al mittente in molteplici altre realtà nazionali.
La verità è che la nostra città ha già sacrificato tanto, troppo, al c.d. interesse nazionale e non può più essere l’orticello in cui colossi energetici e lobbies economiche vengano periodicamente a piantare le loro patate bollenti.
Spetta ad ognuno di noi urlare il proprio BASTA!”

Anche il Consigliere Comunale di opposizione Lino Luperti ha diramato un comunicato stampa post-manifestazione sul tema: EDISON – LUPERTI (MRS): LA BUONA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE NON CANCELLI LE RESPONSABILITA’ DELL’EX SINDACO ROSSI
La manifestazione svoltasi ieri nei giardinetti del porto ha ottenuto un grande successo. In piazza, oltre ai militanti di organizzazioni sindacali, associazioni e partiti, c’erano tanti brindisini che sono stanchi di subire scelte calate dall’alto e soprattutto di non poter incidere sul tipo di insediamenti che possono determinare reali condizioni di sviluppo.
Il punto di partenza su cui si è creato tanto consenso è quello di considerare assolutamente inadeguata e improponibile la localizzazione scelta per realizzare il deposito di GNL proposto da Edison. Un’area situata a ridosso della città, a poca distanza dal cono di atterraggio dell’aeroporto e in posizione troppo vicina ad altri impianti a rischio di incidente rilevante. A questo si aggiunge il fatto che sottrarre spazi così ampi alle attività portuali comporterebbe un danno incalcolabile all’economia di tale settore.
Detto questo, c’è un aspetto “politico” che va chiarito senza ombra di dubbio. La piazza di ieri sera non era e non deve essere considerata la “piazza di Riccardo Rossi” perché se oggi ci troviamo in questa situazione le responsabilità sono in campo essenzialmente proprio all’ex primo cittadino, autore di errori grossolani e fortemente penalizzanti, come quello di presentare pareri con l’avallo della Giunta comunale e non del Consiglio (e quindi ritenuti non validi) e di presentare un ricorso ad un Tribunale amministrativo non competente come quello di Lecce, vanificando la portata e l’efficacia del ricorso giudiziario. Un atteggiamento “timido” che Rossi ha avuto per mesi, con la speranza che il centro sinistra lo ricandidasse a sindaco della città. Poi la frattura ed oggi torna ad urlare nei microfoni il Rossi-ambientalista che da sindaco per cinque anni ha fatto proprio di tutto, fuorché creare i presupposti perché si realizzasse un cambiamento epocale del modello di sviluppo alternativo a quello dell’industria pesante.
Un atteggiamento pilatesco, insomma, che ha indotto in errore anche la sua ex maggioranza, trascinandola su binari di inefficienza e di totale immobilismo.
Ed al sostanziale “silenzio” tenuto per Edison si aggiunge quello (altrettanto imbarazzante) legato al deposito di carburanti Brundisium ed agli insediamenti proposti da A2A.
Un motivo in più perché non si commetta l’errore di considerare quella di ieri la sera la “piazza di Rossi”.

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