Ostuni, fino al 13 ottobre 2024, la VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale con tema “Nessuno Fuori: La cooperazione inclusiva nel Mediterraneo”
Promosso dalla Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS) e da AIFO, con il sostegno del Comune di Ostuni, dell’Agenzia Italiana per la Gioventù e dell’Unione Europea, il festival mira a rispondere a interrogativi cruciali sul ruolo della cooperazione internazionale in un Mediterraneo segnato da conflitti e instabilità. Quale impatto può avere la cooperazione internazionale in un contesto così complesso? E in che modo il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità può contribuire al successo delle iniziative di cooperazione?
Il festival si svilupperà attorno a sei temi chiave: inclusione socio-economica, arte inclusiva, educazione inclusiva, doppia discriminazione, salute inclusiva e sport inclusivo. Attraverso una serie di eventi, workshop e conferenze, i partecipanti avranno l’opportunità di discutere e promuovere soluzioni concrete per una cooperazione più equa e inclusiva.
Tra gli appuntamenti centrali del festival, la RIDS presenterà DICoo, un progetto europeo di grande rilevanza, che prevede la formazione di 24 persone, in gran parte con disabilità, provenienti da Italia, Croazia, Marocco e Tunisia. Questi futuri esperti junior saranno coinvolti in progetti della rete, contribuendo a rafforzare la partecipazione diretta delle persone con disabilità nelle iniziative di cooperazione. DICoo rappresenta un passo importante verso una collaborazione internazionale più inclusiva, basata sulla partecipazione attiva e sul riconoscimento delle competenze delle persone con disabilità.
Il coordinatore della VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, Franco Colizzi ha illustrato il significato del festival mettendo al centro delle parole chiave. «Il festival è un incontro tra persone ed esperienze di vita anche molto diverse tra di loro; è un dialogo tra idee, aspettative, convinzioni culturali, visioni del mondo».
Prosegue «Il festival è un progetto di progetti, perché consente ad iniziative organizzate e strutturate, finanziate anche da enti pubblici e privati, di raccontarsi a un pubblico più ampio, per far crescere la consapevolezza della comune fragilità degli esseri umani e di come si possa viverla assieme».
Sottolinea Colizzi «Il festival è politica, perché rappresenta una prospettiva di innovazione già in atto nel rapporto tra popoli diversi, nella forma della collaborazione e della vera pace, anticipando una migliore politica estera dell’Italia. Il festival è anche celebrazione di tutto questo, attraverso momenti di festa, di musica, di teatro».
Fa presente, «Questo festival è un’idea del mediterraneo, non come l’antico Mare Nostrum, ma come un mare di tutti, un mare di inclusione tra terre di cooperazione».
Evidenzia Colizzi «Centrale sarà DICoo, un progetto Erasmus Plus finanziato dall’Unione Europea che vedrà arrivare ad Ostuni 50 persone da Croazia, Italia, Tunisia e Marocco, di cui circa la metà con disabilità anche gravi».
Continua Colizzi «Queste 50 persone seguiranno un corso di formazione che li farà diventare esperti junior in cooperazione internazionale attenta alle persone, ai diritti delle persone con disabilità».
Conclude «Invito tutti i cittadini a partecipare alle iniziative, aperte al pubblico e gratuite».
Il programma dettagliato del Festival della Cooperazione Internazionale, che si svolge tra l’8 e il 13 ottobre ad Ostuni, comprende una serie di eventi, con particolare attenzione alla cooperazione inclusiva nel Mediterraneo, con un focus sull’inclusione socio-economica delle persone con disabilità.
Il Festival della Cooperazione Internazionale, include sessioni di formazione, presentazioni di libri, dibattiti e workshop creativi che coinvolgono le delegazioni di diversi Paesi (Italia, Marocco, Tunisia, Croazia) e diverse associazioni e cooperative locali e internazionali
Il pre-festival si è aperto con la presentazione del libro “La svolta culturale dell’Occidente” del Prof. Francesco Fistetti. Il dibattito ha coinvolto intellettuali e giornalisti, affrontando temi legati all’etica del riconoscimento e al paradigma del dono.
Il programma del Festival
Dal 9 ottobre, le attività si concentrano sulla cooperazione inclusiva nel Mediterraneo, con eventi formativi che esplorano l’inclusione delle persone con disabilità nel mercato del lavoro. Si discuteranno impegni internazionali e progetti locali, come il progetto “DICoo”, che si occupa di disabilità, inclusione e cooperazione.
Un momento di spicco è l’inaugurazione del Giardino dedicato a Raoul Follereau, con la posa delle prime tessere di un mosaico partecipativo in stile Trencadís, che rappresenta un abbraccio simbolico alla diversità. Artigiani, scuole d’arte e il pubblico sono invitati a partecipare, portando pezzi di ceramica legati alla propria storia personale.
Due Focus: Sull’educazione inclusiva e sulla guerra ccome prima causa di disabilità (10 ottobre)
Il 10 ottobre si terranno sessioni di formazione sul tema dell’educazione inclusiva e formazione professionale, con interventi che spaziano dalle esperienze locali alle iniziative internazionali.
In serata si terrà un convegno con riflessioni e testimonianze da Ucraina e Palestina sulla guerra come prima causa nel mondo di disabilità.
La forza delle donne con disabilità (11 ottobre)
La giornata dell’11 ottobre sarà dedicata alla doppia discriminazione, ovvero le difficoltà vissute dalle donne con disabilità. Oltre alle testimonianze, verranno illustrate buone pratiche di inclusione e progetti di empowerment femminile. Il tema sarà arricchito da mostre fotografiche e artistiche, e testimonianze di donne che, da beneficiarie, sono diventate promotrici del cambiamento sociale.
Eventi artistici e teatrali (12 ottobre)
Il 12 ottobre prevede una sessione formativa sull’accessibilità alla salute e, nel pomeriggio, uno spettacolo teatrale a cura della cooperativa sociale “Città solidale”, seguito dall’inaugurazione della mostra artistica “RUN”, dedicata agli atleti paralimpici e al tema dello sport inclusivo.
Si chiude con lo sport (13 ottobre)
La conclusione del festival, il 13 ottobre, è dedicata allo sport inclusivo, con un torneo di basket accessibile a persone con e senza disabilità, in collaborazione con le Special Olympics Marocco e altre organizzazioni.
Il festival si svilupperà attorno a sei temi chiave: inclusione socio-economica, arte inclusiva, educazione inclusiva, doppia discriminazione, salute inclusiva e sport inclusivo. Attraverso una serie di eventi, workshop e conferenze, i partecipanti avranno l’opportunità di discutere e promuovere soluzioni concrete per una cooperazione più equa e inclusiva.
Tra gli appuntamenti centrali del festival, la RIDS presenterà DICoo, un progetto europeo di grande rilevanza, che prevede la formazione di 24 persone, in gran parte con disabilità, provenienti da Italia, Croazia, Marocco e Tunisia. Questi futuri esperti junior saranno coinvolti in progetti della rete, contribuendo a rafforzare la partecipazione diretta delle persone con disabilità nelle iniziative di cooperazione. DICoo rappresenta un passo importante verso una collaborazione internazionale più inclusiva, basata sulla partecipazione attiva e sul riconoscimento delle competenze delle persone con disabilità.
Il coordinatore della VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, Franco Colizzi ha illustrato il significato del festival mettendo al centro delle parole chiave. «Il festival è un incontro tra persone ed esperienze di vita anche molto diverse tra di loro; è un dialogo tra idee, aspettative, convinzioni culturali, visioni del mondo».
Prosegue «Il festival è un progetto di progetti, perché consente ad iniziative organizzate e strutturate, finanziate anche da enti pubblici e privati, di raccontarsi a un pubblico più ampio, per far crescere la consapevolezza della comune fragilità degli esseri umani e di come si possa viverla assieme».
Sottolinea Colizzi «Il festival è politica, perché rappresenta una prospettiva di innovazione già in atto nel rapporto tra popoli diversi, nella forma della collaborazione e della vera pace, anticipando una migliore politica estera dell’Italia. Il festival è anche celebrazione di tutto questo, attraverso momenti di festa, di musica, di teatro».
Fa presente, «Questo festival è un’idea del mediterraneo, non come l’antico Mare Nostrum, ma come un mare di tutti, un mare di inclusione tra terre di cooperazione».
Evidenzia Colizzi «Centrale sarà DICoo, un progetto Erasmus Plus finanziato dall’Unione Europea che vedrà arrivare ad Ostuni 50 persone da Croazia, Italia, Tunisia e Marocco, di cui circa la metà con disabilità anche gravi».
Continua Colizzi «Queste 50 persone seguiranno un corso di formazione che li farà diventare esperti junior in cooperazione internazionale attenta alle persone, ai diritti delle persone con disabilità».
Conclude «Invito tutti i cittadini a partecipare alle iniziative, aperte al pubblico e gratuite».
Il programma dettagliato del Festival della Cooperazione Internazionale, che si svolge tra l’8 e il 13 ottobre ad Ostuni, comprende una serie di eventi, con particolare attenzione alla cooperazione inclusiva nel Mediterraneo, con un focus sull’inclusione socio-economica delle persone con disabilità.
Il Festival della Cooperazione Internazionale, include sessioni di formazione, presentazioni di libri, dibattiti e workshop creativi che coinvolgono le delegazioni di diversi Paesi (Italia, Marocco, Tunisia, Croazia) e diverse associazioni e cooperative locali e internazionali
Il pre-festival si è aperto con la presentazione del libro “La svolta culturale dell’Occidente” del Prof. Francesco Fistetti. Il dibattito ha coinvolto intellettuali e giornalisti, affrontando temi legati all’etica del riconoscimento e al paradigma del dono.
Il programma del Festival
Dal 9 ottobre, le attività si concentrano sulla cooperazione inclusiva nel Mediterraneo, con eventi formativi che esplorano l’inclusione delle persone con disabilità nel mercato del lavoro. Si discuteranno impegni internazionali e progetti locali, come il progetto “DICoo”, che si occupa di disabilità, inclusione e cooperazione.
Un momento di spicco è l’inaugurazione del Giardino dedicato a Raoul Follereau, con la posa delle prime tessere di un mosaico partecipativo in stile Trencadís, che rappresenta un abbraccio simbolico alla diversità. Artigiani, scuole d’arte e il pubblico sono invitati a partecipare, portando pezzi di ceramica legati alla propria storia personale.
Due Focus: Sull’educazione inclusiva e sulla guerra ccome prima causa di disabilità (10 ottobre)
Il 10 ottobre si terranno sessioni di formazione sul tema dell’educazione inclusiva e formazione professionale, con interventi che spaziano dalle esperienze locali alle iniziative internazionali.
In serata si terrà un convegno con riflessioni e testimonianze da Ucraina e Palestina sulla guerra come prima causa nel mondo di disabilità.
La forza delle donne con disabilità (11 ottobre)
La giornata dell’11 ottobre sarà dedicata alla doppia discriminazione, ovvero le difficoltà vissute dalle donne con disabilità. Oltre alle testimonianze, verranno illustrate buone pratiche di inclusione e progetti di empowerment femminile. Il tema sarà arricchito da mostre fotografiche e artistiche, e testimonianze di donne che, da beneficiarie, sono diventate promotrici del cambiamento sociale.
Eventi artistici e teatrali (12 ottobre)
Il 12 ottobre prevede una sessione formativa sull’accessibilità alla salute e, nel pomeriggio, uno spettacolo teatrale a cura della cooperativa sociale “Città solidale”, seguito dall’inaugurazione della mostra artistica “RUN”, dedicata agli atleti paralimpici e al tema dello sport inclusivo.
Si chiude con lo sport (13 ottobre)
La conclusione del festival, il 13 ottobre, è dedicata allo sport inclusivo, con un torneo di basket accessibile a persone con e senza disabilità, in collaborazione con le Special Olympics Marocco e altre organizzazioni.