Piano regolatore Portuale di Brindisi, alla ricerca di scelte condivise

Piano regolatore Portuale di Brindisi, alla ricerca di scelte condivise

Il Piano Regolatore Portuale pare in dirittura di arrivo. Al Forum sembra però che la partecipazione della comunità alla redazione del documento sia stata assente.

In premessa si vuole ricordare che il DPSS, alias Documento di Pianificazione Strategia di Sistema (portuale), è stato adottato dal Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale (AdSPMAM)  nel gennaio 2020, utilizzando (unilateralmente e con scarso senso della “leale collaborazione tra Enti”), il “silenzio assenso” del Comune di Brindisi che si espresse con Delibera di Giunta Comunale solo pochi giorni dopo il termine di legge che comprendeva Natale, Capodanno, Covid etc..

Tale adozione fu antecedente al nuovo D.Lgs. 121/2021 (che ha cambiato anche nome al Documento), e quindi con una procedura e con una valenza diverse dalla legislazione vigente, peraltro in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso di alcune Regioni del centro-nord avverso lo stesso decreto legislativo.

Ciò detto  si apprende, che il 28 luglio è stato presentato all’Ordine del Giorno dell’Organismo di Partenariato: “Illustrazione e parere sul  Piano Regolatore Portuale  (PRP ) del porto di Brindisi”, senza alcun dibattito, alcuna co-pianificazione con il Comune (al quale per la stessa legge è delegata la pianificazione delle aree interne al sedime demaniale del Porto, ma già classificate come “Aree di interazione città-Porto” dallo stesso DPSS del 2020), senza alcun coinvolgimento attivo degli Enti, Associazioni e Ordini professionali brindisini.

Inoltre, si apprende che per giorno 22 agosto. l’Amministrazione Comunale di Brindisi, il Consorzio ASI, la Provincia di Brindisi ed altri siano stati “invitati” presso la sede dell’Autorità Portuale (AdSPMAM), alla presentazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP).

Si riporta quanto disposto dall’art 4 comma 2-bis del D. Lgs. 121/2021 che recita: “… il PRP, corredato del rapporto ambientale, …, è adottato dal Comitato di Gestione; … inviato successivamente per il parere, limitatamente alla coerenza di quanto previsto con riguardo alle aree portuali e retro portuali perimetrali … al comune e alla regione interessati ...”

Non è chiaro in quale passaggio, normativo e procedurale possa essere collocato tale invito; non sembra essere una conferenza dei servizi, (non prevista) non sembra essere una trasmissione di atti (questa sì prevista per legge). Sarà un atto di cortesia tra Enti? Ma se così fosse questa cortesia non è stata applicata in fase di adozione DPSS (documento di pianificazione strategia di sistema), che pure detta linee fondanti e rilevanti per il successivo Piano Regolatore Portuale.

Non è chiaro, né è dato sapere se il Piano Regolatore Portuale sia stato adottato dal Comitato di Gestione unitamente all’allegato rapporto ambientale, dovuto per legge, attesa la nota assenza del Comune di Brindisi da tale Comitato di Gestione e la scarsa partecipazione a questo atto pianificatorio, poco dibattuto anche sulla stampa locale, del quale non è nota alcuna planimetria, alcuna ipotesi di pianificazione e neanche risultano noti i professionisti incaricati del Piano Regolatore Portuale e del Rapporto Ambientale ad esso collegato.

Tali nomi sono stati chiesti, anche pubblicamente, ma, al contrario di quelli dei professionisti impegnati nel Piano Regolatore Portuale di Manfredonia, che sono stati resi noti dal Presidente stesso, non è stato possibile sinora conoscerli.

Tornando all’argomento Piano Regolatore Portuale di Brindisi ed alla delicatezza del rapporto con l’entità urbana che esso tratta, è da rilevare che non è sufficiente l’invito “ad ascoltare e guardare” quanto elaborato. Ricordiamo il dirittodel Comune ad essere coinvolto, come da DL, nei processi che hanno incidenze sulla economia del proprio territorio. E’ doveroso comprendere se l’iter approvativo del PRP, secondo le procedure di cui al DL 121/2021 o difformemente.

E’ da ricordare l’importanza che “la pianificazione delle aree con funzione di interazione porto-città è di competenza del Comune” e come, nel caso della città di Brindisi, queste aree sono numerose, ampie e tutte di rilevanza e strategica per la crescita della città e pertanto meritano una attenta e approfondita ricognizione delle ipotesi di PRP. Per ottenere risultati proficui per la comunità brindisina è doveroso una stretta collaborazione tra Ente Portuale e Comunità in tema di informazioni e coinvolgimento e trasparenza.

Non è superfluo ricordare dell’importanza economica del porto per la economia cittadina, importanza che va oltre le attività strettamente collegate ed ai suoi c.d. stakeolders, la Vitalità di un porto riguarda la comunità cittadina in toto. Il richiamo ad una reale e fattiva collaborazione non è casuale atteso  che, da oltre 20 mesi, il Comune di Brindisi non ha potuto avere il suo rappresentante nel Comitato di Gestione per l’opposizione dell’Autorità che l’ha esercitata attraverso note riservate (quasi che l’azione negli Enti che si occupano del “bene comune” non siano tenuti al rispetto dei principi di trasparenza gestionale).

Qui la discussione andrebbe fatta nel merito delle questioni sollevate (le incompatibilità dei designati comunali) e resa di dominio pubblico: ci chiediamo se le incompatibilità addotte per i rappresentanti del Comune siano state verificate per tutti i componenti del Comitato di Gestione.

Con la presente chiediamo agli enti interessati di rendere pubbliche tali “note” e che tutti i cittadini abbiano conoscenza delle presunte inadeguatezze dei soggetti proposti, non solo dal Comune di Brindisi.

Questa opposizione dell’Autorità Portuale ha di fatto impedito alla Amministrazione Comunale di partecipare alle sedute di discussione di argomenti generali e in particolare alle fasi di adozione di strumenti pianificatori che incidono sia  sui prossimi anni  sulla vita sia sugli interessi legittimi della comunità brindisina.

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