Saldi estivi, “Così come sono ora non hanno più richiamo sull’utenza”, Confesercenti lancia l’allarme, alcuni consigli

Saldi estivi, “Così come sono ora non hanno più richiamo sull’utenza”, Confesercenti lancia l’allarme, alcuni consigli

Sabato 6 luglio partirà l’ennesima stagione senza infamia e senza lode dei saldi estivi per l’abbigliamento, quando ancora qui al sud si è agli albori dell’estate. La stagione degli sconti durerà fino al 15 settembre. Ma i saldi, sia estivi che invernali, così come si susseguono in queste modalità, a chi giovano? Ai commercianti sicuramente no, visti gli affari che si assottigliano sempre più. Neanche all’utenza, visto che da parecchi anni non si vedono più le file lunghissime di acquirenti davanti ai negozi, in attesa dell’apertura al primo giorno di avvio della stagione degli sconti, sia in estate che in inverno.
“Sarebbe più logico – dichiara il presidente provinciale di Confesercenti, Michele Piccirillo, in linea con il presidente regionale Benny Campobasso – spostare la data di inizio dei saldi a conclusione della stagione estiva, come affermiamo da sempre da 30 anni a questa parte, così come a conclusione della stagione invernale.
Solo in tal modo i saldi servirebbero a svuotare i magazzini della merce rimasta invenduta, rispettando per davvero il reale significato del saldo. Invece si prosegue nella scelta da parte dei decisori istituzionali e politici di applicare sconti su merce nuova. Anche per questo vedo in giro tanta sfiducia nei commercianti, sfiducia che cresce in maniera direttamente proporzionale al cattivo andamento generale delle vendite, sconti o non sconti.
Dall’altro lato, i consumatori, stante i livelli alti di inflazione degli anni scorsi, preferiscono rimpinguare i loro risparmi ora che l’inflazione è scesa, più che dirottare le comunque poche risorse disponibili agli acquisti. Ed allora, questo stato delle cose non fa altro che incrementare la desertificazione stante la chiusura di tante attività commerciali di vicinato e l’apertura di pochissime, con un netto davvero negativo in termini di saracinesche alzate. Tutto questo è preoccupante per i commercianti e gli esercenti che Confesercenti e le altre associazioni similari rappresentano”.
Come ogni anno, si raccomandano esercenti ed acquirenti di seguire alcuni suggerimenti.
1) I cartellini dei prodotti in vendita devono riportare il prezzo normale, la percentuale di sconto e il prezzo finale.
2) I resi e i cambi prodotto sono a discrezione del negoziante, anche se solitamente vengono accettati.
Prima di acquistare, riflettere bene, anche se il prezzo è vantaggioso.
3) In caso di prodotti acquistati che risultano danneggiati, il negoziante è obbligato a sostituirli o ripararli, oppure ad applicare un’ulteriore riduzione di prezzo. Questo, ovviamente, previa consegna dello scontrino e entro uno o due mesi dall’acquisto.
4) Prima di comprare, informatevi sulle politiche attuate nel negozio e, soprattutto, provate sempre i capi.
Dedicate qualche minuto a queste operazioni, ne vale sempre la pena.

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