Settori in Crisi, visita del Vice Ministro MISE Fratin a Brindisi, Confcommercio e Confesercenti: “Un passo importante, ora urge coordinamento provinciale per le proposte ai Ministeri”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di intervento della Presidente di Confcommercio Brindisi Anna Rita Montanaro e del Presidente Michele Piccirillo che, rivolgendosi direttamente al prefetto descrivono la posizione delle due associazioni in merito all’incontro del tavolo di crisi per Brindisi con il Vice Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Di seguito il testo:
“Preg.mo sig. Prefetto,
porto il saluto a Lei ed al vice ministro allo Sviluppo Economico Pichetto Fratin a nome della Confcommercio e della Confesercenti della provincia di Brindisi. E l’occasione è propizia per rivolgerle un sentito ringraziamento per l’impegno con cui sta seguendo gli sviluppi di una gravissima crisi in cui si dibatte il territorio brindisino, promuovendo momenti di confronto finalizzati a individuare modi e mezzi per superare una fase così difficile.
Il settore che oggi mi onoro di rappresentare comprende le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione che, come è ben noto a tutti, sono state tra le più colpite dalla grave emergenza sanitaria che investe il mondo intero ormai da più di due anni.
Purtroppo le statistiche disponibili attraverso vari uffici studi e, in particolare, Infocamere, fotografano una crisi che per molti versi appare irreversibile, anche in considerazione degli interventi di ristoro risultati insufficienti.
La fase di lento ritorno alla normalità, peraltro, è contraddistinta dall’incredibile aumento dei costi energetici e – di conseguenza – delle materie prime. A fronte di tutto questo, è assai difficile prevedere quante tra le 12.464 imprese del commercio, del turismo e della ristorazione della provincia di Brindisi – con una occupazione di 33.234 addetti – potranno superare questo momento.
E’ evidente, a questo punto, che occorrono interventi di sostegno al comparto a livello nazionale, con la speranza di poter arginare l’emorragia. Mi riferisco al ricorso agli ammortizzatori sociali, allo stanziamento di risorse per chi continua a registrare grosse perdite, ai crediti di imposta sulle giacenze di magazzino per settori in stato comatoso come quello tessile e per le imprese turistiche in relazione ai canoni di locazione.
Interventi a cui, ovviamente, dovranno essere collegate politiche di sviluppo promosse dalle regioni (a partire da moratorie straordinarie per prestiti e linee di credito) e dagli enti locali (a cui chiediamo il varo degli strumenti urbanistici indispensabili per poter attrarre nuovi investimenti, a partire dalle aree costiere).
Confcommercio e Confesercenti, poi, guardano con particolare interesse agli sviluppi del Contratto Istituzionale di Sviluppo delle province di Brindisi e Lecce. Le nostre preoccupazioni sono ben note, a partire dall’allargamento dei confini di questo CIS a ben 22 comuni con l’inevitabile frantumazione degli investimenti. A ciò si aggiunga il fatto che ancora oggi non è noto lo stanziamento che il Governo metterà a nostra disposizione e questo condiziona fortemente la capacità di individuare interventi infrastrutturali realmente utili allo sviluppo del territorio e che abbiano la capacità di fungere da moltiplicatori anche in termini occupazionali.
Proprio per questo riteniamo che non si più rinviabile un coordinamento – da affidare alle Amministrazioni provinciali di Brindisi e Lecce – di ciò che si intende proporre al Ministero per il Sud e la coesione territoriale.
Un coordinamento che probabilmente sarebbe auspicabile anche in riferimento ai progetti candidati a finanziamento con i fondi del PNRR. E’ ben nota la difficoltà degli enti locali a presentare progetti. Anche in questo caso, infatti, risultano fortemente condizionanti la mancanza di strumenti di pianificazione, la inadeguatezza degli uffici tecnici e la difficoltà a stabilire il costo reale delle opere in considerazione dell’irrisolto problema del caro-materiali.
Tutto questo richiede, pertanto, oggi più che mai, un “gioco di squadra” perché nessuno potrà farcela da solo. Brindisi – noi commercianti ne siamo certi – ha nel suo DNA la capacità e le competenze per venire fuori dalla crisi, ma bisognerà sostenerla, incoraggiarla, indirizzarla verso percorsi di sviluppo basati proprio sugli sforzi che si stanno compiendo per rimettere in moto il paese.
Ecco perché chiediamo che questi momenti di confronto diventino istituzionali – nella sede che si riterrà più adatta – per dare avvio ad una nuova stagione di protagonismo di questo territorio.
Diamo piena disponibilità per una partecipazione concreta in termini di idee e progetti per questo e i prossimi confronti che ci saranno, ai quali risponderemo, dandovi sempre il nostro contributo.