“Un G7 tra luci e ombre per i professionisti sanitari della Asl Brindisi”
Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di di Giuseppe Lacorte – Segretario CISL FP Taranto Brindisi
La CISL FP Taranto Brindisi vuol fare luce sull’esperienza vissuta dai Professionisti Sanitari impegnati dal 12 al 15 giugno uu.ss. in località Savelletri e vicinanze, in occasione del G7, che mostra i segni di una macchina organizzativa sanitaria che a nostro avviso e di molti lavoratori ha funzionato bene. Di contro, l’organizzazione alberghiera e quella amministrativa hanno dato segni di cedimento.
A conferma di una macchina sanitaria invidiabile, i complimenti che i lavoratori del Servizio Emergenza Urgenza 118 di Brindisi si sono visti recapitare da una delegazione sanitaria statunitense per la professionalità manifestata e per aver organizzato ineccepibilmente i Posti Medico Avanzati.
I ringraziamenti e l’attestazione di compiacimento, manifestata a suon di selfie, non sono tardati ad arrivare neppure dalla Presidente del Consiglio. Quindi tanta soddisfazione per i fuoriclasse della salute brindisina, affermati da tempo. Ovviamente a nostro avviso, il merito è anche e soprattutto di chi li dirige.
Ma in un contesto come quello del G7, tra segretezze e piani di sicurezza esasperanti, le defaillance non sono mancate e tutte, purtroppo, sotto l’aspetto alberghiero e amministrativo. La scelta della location, in un luogo non convenzionale, fortemente rappresentativo del territorio, tra mare e campagna, merita un plauso ma resta il fatto che, a giugno, il clima è ormai tropicale e il caldo, la sete, la fatica non sono stati contrastati a dovere. Lavoratori madidi, dodici ore al giorno a cui è stata dispensata acqua con il contagocce, ovviamente non per colpe della ASL BR ma della macchina organizzativa dell’evento. Lavoratori obbligati a mettere mano al proprio portafogli pur di rifocillarsi.
L’aspetto ristorativo e igienico sanitario ha raggiunto livelli tragici e quella tra lusso sfarzoso vissuto dagli ospiti di Borgo Egnazia e la condizione da Terzo mondo vissuta nei pressi dai lavoratori della Sanità brindisina è una dicotomia disgustosa che grida vendetta. A supporto di tale affermazione le decine di testimonianze che restituiscono un quadro agghiacciante sulle condizioni offerte. Dodici ore di lavoro con un frutto, una bottiglietta di acqua e un panino con il salame, che essendo un prodotto stagionato la cui conservazione necessita di luoghi asciutti e freschi non si è prestato propriamente all’esposizione al sole e infatti ci riportano il suo deterioramento.
Questa si che è una responsabilità tutta della ASL BR e le ragioni che hanno mosso la scelta, a nostro avviso, sono da ricercare nei miseri 4,50 Euro spesi per pasto. Una specie di mancia offerta ai mendicanti!
Chi lavora “in trincea”, tutti i giorni, chi guarda negli occhi le persone percependo la sofferenza capisce che è dai bisogni che si deve partire, evidentemente questo assunto non appartiene a tutti, di sicuro non appartiene al Dirigente che in questo caso ha disposto l’elemosina. Pensando poi che lo abbia fatto da una comoda poltrona di un ufficio refrigerato, fa arrabbiare molto.
Per quanto attiene all’utilizzo dei servizi igienici ci riportano una storia davvero stomachevole che merita gli onori della cronaca. A pochi metri dal Papa accadeva che, un Parroco che ospitava gli operatori sanitari nel campetto da calcio parrocchiale posto nei pressi della postazione PMA, dava la disponibilità all’utilizzo dei bagni, ma a patto che li utilizzassero i soli medici.
Infermieri, autisti, soccorritori, obbligati invece ai bagni chimici – oltretutto insufficienti nella prima giornata – e, in definitiva ,trattati come fossero degli appestati.
Un atteggiamento classista che fa riaffiorare alla mente le tossine di un vergognoso passato. Fortunatamente la vocazione cristiana e civica appartiene ancora a qualcuno e la CISL FP plaude all’atteggiamento dei commercianti e della popolazione ospitale di Savelletri. I lavoratori una menzione particolare l’hanno dedicata al gestore di una tavola calda, chiamata “le tre Spighe”, che con grande spirito di servizio e soprattutto uno smisurato senso civico, metteva a totale disposizione degli Operatori sanitari, gli spazi esterni ombreggiati, quelli interni e i bagni, senza pretendere nulla in cambio.
In conclusione, il G7, un evento su cui non possiamo che esprimere un giudizio positivo, non è stato perfetto per tutti e quanto qui denunciato riteniamo debba obbligare la ASL BR ad una istruttoria interna, non solo per evitare che certe brutture possano riaffacciarsi, ma anche e soprattutto per evitare che le soddisfazioni sanitarie guadagnate a suon di professionalità, vengano offuscate dalla trascuratezza di qualche dirigente amministrativo.