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“Un nuovo 1° maggio. Non una festa, ma una giornata di riflessione corale sulla dignità del lavoro”

“Un nuovo 1° maggio. Non una festa, ma una giornata di riflessione corale sulla dignità del lavoro”

Celebriamo un nuovo 1° maggio. Non una festa, ma una giornata di riflessione corale sulla dignità del Lavoro dopo 2 anni difficili.

Non abbiamo fatto in tempo a godere i benefici della ripresa post pandemia: ci siamo ritrovati immediatamente a dover affrontare un ulteriore ostacolo, che rischia ogni giorno di generare escalation di tensioni e ulteriori difficoltà economiche e sociali: la guerra.

Il conflitto tra Russia ed Ucraina sta portando a grandi stravolgimenti in Europa e nel mondo. Stiamo assistendo alla barbarie dei bombardamenti, delle fosse comuni, delle stragi di guerra. Per questa ragione è totale la nostra solidarietà al popolo ucraino.

La UIL è convinta dell’importanza di questa storica giornata ed è consapevole che bisogna mantenere ai massimi livelli l’attenzione che merita tale: un valore sociale assoluto che non può e non deve essere in discussione, tanto è significativa nelle sue motivazioni, quanto è rilevante per quello che rappresenta.

Non vogliamo e non possiamo, inoltre, dimenticare tutti i problemi che abbiamo ereditato nel tempo e che negli anni di pandemia si sono raddoppiati e complicati. Sono ancora lì.

Lavoro, disuguaglianza, coesione sociale, fisco, futuro.

Sono tante, troppe, le domande che attendono risposte serie e concrete.

Al Lavoro per la Pace” è il tema che affrontiamoquesto 1° maggio.

Insieme, ancora, contro la guerra, per il lavoro che unisce, che difende, che crea futuro.

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