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Una chiacchierata con Pierluigi Avanzi autore del libro “Giacinto Facchetti. Una bandiera in mezzo alla battaglia”

Una chiacchierata con Pierluigi Avanzi autore del libro “Giacinto Facchetti. Una bandiera in mezzo alla battaglia”

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e scrittrice, ha intervistato per noi e per voi di “Brindisi Cronaca” lo scrittore Pierluigi Avanzi autore del libro “Giacinto Facchetti. Una bandiera in mezzo alla battaglia”, edito da Urbone Publishing.

Intervista

Ilaria – Ciao Pierluigi e benvenuto su “Brindisi Cronaca”. Direi di iniziare la nostra chiacchierata con una primissima domanda. Quando hai iniziato ad amare l’Inter ed a volerla raccontare attraverso i libri?

Pierluigi – Nella mia vita, da quando ne ho ovviamente ricordo, (ossia dal periodo a cavallo fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta), il calcio e specialmente l’Inter ci sono sempre stati. E le persone che hanno incrociato il mio cammino, a volte loro malgrado, hanno dovuto accettarlo. Spiegare bene cosa rappresenti ciò non è affatto facile, poiché le passioni sono difficilmente descrivibili in termini razionali: spero vivamente di averlo fatto almeno in parte percepire attraverso i miei due libri, che altro non sono che un’ovvia conseguenza del mio amore per la Beneamata (oltre che per la scrittura).

Ilaria – L’amore per la scrittura è nata in te già da adolescente? Raccontaci…

Pierluigi – Diciamo che si è sviluppato ed affinato col tempo, in particolar modo dagli ultimi anni di scuole superiori in poi… Quando mi sono reso conto, purtroppo fuori tempo massimo, che un indirizzo umanistico sarebbe probabilmente stato più consono alle mie attitudini scolastiche rispetto al diploma di ragioniere che ho poi effettivamente raggiunto.

Ilaria – I tuoi libri sono entrambi stati pubblicati dalla “Urbone Publishing”. Come ti sei trovato a collaborare con l’editore?
Pierluigi – Bene, un editore molto disponibile ad accogliere suggerimenti e richieste e con cui collaborare è stato facile e piacevole.

Ilaria – Chi ha ideato la copertina del tuo libro?
Pierluigi – L’idea originale è stata mia, ma della successiva composizione grafica se ne è occupato l’editore con i suoi collaboratori.

Ilaria – Giacinto Facchetti per te cosa ha rappresentato in qualità di tifoso interista prima e poi di scrittore?

Pierluigi – Ho deciso di scrivere “Giacinto Facchetti. Una bandiera in mezzo alla battaglia”, (prima edizione 2011, edizione aggiornata 2022), principalmente per mantenere vivissimo il ricordo di colui che ritengo il biglietto da visita più confacente e luminoso della gloriosa ed ultracentenaria epopea nerazzurra. E poi per ribadire con forza che la Storia, quella con la ‘esse’
maiuscola, corre da sempre sui binari della chiara realtà e non certo su quelli della bieca mistificazione (malgrado in Italia, grazie soprattutto alla compiacente propaganda svolta da determinati media e giornalisti per nulla in buonafede, spesso ci si è adoperati per far accadere il contrario). Il tutto, pur non avendo io mai visto impegnato Facchetti sul rettangolo verde per ovvie questioni anagrafiche, ma avendolo però incontrato brevemente nell’estate 1997, arricchito da una personalissima dose di rievocazioni, nostalgia, sensazioni, ricorsi storici e trasporto emotivo.

Ilaria – Se tu potessi pranzare con un volto storico dell’Inter chi sceglieresti e perché?

Pierluigi – Conservo tuttora molto gelosamente il regalo fattomi recapitare dal gentilissimo presidente Massimo Moratti, in risposta ad una copia del mio libro “Biografie Nerazzurre. La storia dell’Inter attraverso i suoi protagonisti”, (pubblicato nel 2016), che gli avevo inviato: l’orologio dell’Inter campione d’Europa 2010, accompagnato da un affettuoso, e da me enormemente gradito, ca va sans dire, biglietto di ringraziamento scritto e firmato direttamente dal presidente. Ecco, andrei volentieri a pranzo con lui anzitutto per ringraziarlo.

Ilaria – Un tuo sogno nel cassetto è…?

Pierluigi – A livello calcistico, essendo io del 1983, in quasi quarant’anni di vita li ho praticamente realizzati tutti… Da quando sono nato, infatti, l’Inter ha messo in bacheca qualcosa come ventitré trofei (tanti di questi festosamente vissuti dagli spalti di San Siro). Partendo dallo scudetto-record 1989 firmato da mister Giovanni Trapattoni, per arrivare alla Supercoppa italiana ed alla coppa Italia conquistate nel 2022 con Simone Inzaghi allenatore.

A livello di vita privata, invece, di sogni qualcuno me ne è sicuramente rimasto…

Ilaria – Progetti futuri?

Pierluigi – Non tutti i sogni diventano realtà, innanzitutto per la tipica imprevedibilità della vita (capace di portarti su sentieri talvolta “obbligati”) e poi anche perché per ogni scelta che compiamo ne esiste sempre un’altra che lasciamo da parte. Svolgendo da molti anni ormai a tempo pieno l’occupazione di impiegato commerciale e non essendo purtroppo io né scrittore né giornalista di professione, pur avendo nella scrittura, oltre che ovviamente nell’Inter e nella sua storia, una delle mie più grandi passioni, in futuro non credo dunque potrà esserci un terzo libro pubblicato.

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